Home / Auto senza conducente: che cosa cambierà?

Auto senza conducente: che cosa cambierà?

Driver_free_car_

Foto BP63Vincent

Le auto senza conducente saranno presto realtà. È questione di pochi anni: entro il 2020 potremmo vederle esposte nelle concessionarie auto di Milano, oltre che sulle nostre strade. La circolazione stradale e il mondo dei trasporti subiranno una vera e propria rivoluzione: le auto del futuro, infatti, cambieranno le abitudini degli automobilisti e avranno un notevole impatto su assicurazioni e logistica. Scopriamo perché.

Alla ricerca di un nuovo modello

Per le assicurazioni sarà una svolta notevole. L’attuale modello assicurativo incentrato sul conducente e associato a parametri legati all’auto e al traffico, infatti, subirà cambiamenti: l’assenza di un conducente e il drastico calo di incidenti previsto (le stime indicano un -70%) modificheranno sensibilmente le condizioni economiche esistenti. Un esempio? Se nel 2013 il premio medio pagato da un possessore d’auto era di 470 euro, con un rischio di collisione così basso si scenderebbe anche fino a 300 euro.

SelfDrvingCar

Foto Travis Wise

Nuove sfide per l’assicurazione auto

Nuove sfide, insomma, sono all’orizzonte per il panorama automobilistico internazionale. Di questo si parlerà con una platea di esperti proveniente da tutto il mondo il prossimo 23 ottobre a Montecarlo alla seconda edizione di GIL 2015, l’evento organizzato da Frost & Sullivan (la società globale di consulenza per lo sviluppo economico d’impresa) dedicato alla crescita, all’innovazione e alla leadership. Nel Principato di Monaco si discuterà anche delle nuove competenze richieste agli assicuratori che dovranno considerare, fra le altre cose, l’affidabilità degli algoritmi di guida e i casi d’uso non presi in considerazione in precedenza dai costruttori.

MonteCarlo_

Foto Martinp1

Italiani primi nella ricerca e nella sperimentazione

Ma come procede lo studio e la sperimentazione di auto senza conducente? L’Italia sta offrendo il proprio contributo attraverso i suoi “cervelli”: nel 2016 a Singapore partirà Wave, un progetto elaborato a Boston proprio da un ricercatore italiano del Cnr, Roberto Santi, che prevede la circolazione di una decina di automobili autonome in una zona a traffico limitata dedicata. Non ci saranno semafori – quindi zero code e traffico più scorrevole – e su ogni auto, a fianco del passeggero, sarà presente un tutor pronto a intervenire in caso di emergenza. Piccoli passi verso un futuro  più tecnologico, ma anche più sicuro.