Quattro milioni di veicoli circolano sulle strade italiane senza assicurazione. Nel 2014 erano poco più di 3.5 milioni (l’8% sul totale), nel 2013 erano 3.2 milioni. E se consideriamo che i mezzi a due e a quattro ruote in Italia sono 40.8 milioni, stiamo parlando di una percentuale vicina al 10% di veicoli “irregolari”, con i quali fare un incidente rischia di diventare ancor più pericoloso.
Al sud si paga meno
I dati arrivano dall’Ania, l’associazione di categoria delle imprese assicuratrici, secondo la quale la maggior parte delle automobili prive di polizza è concentrata nelle regioni del Sud (13,5%), contro l’8,5% del Centro e il 6,2% del Nord. Anche se poi sono tutti gli assicurati italiani, indipendentemente da dove risiedano, a pagarne le conseguenze versando un sovrapprezzo destinato al Fondo di Garanzia, che ha la funzione di risarcire gli incidenti causati da non assicurati.
Rc auto: il premio medio è in calo
Tuttavia, nonostante sempre meno persone paghino con regolarità, il premio medio diminuisce. Un dato attribuibile al calo del costo dei risarcimenti, specie dei troppo frequenti colpi di frusta. Secondo l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, il valore medio è oggi pari a 457 euro (era a 475 alla fine del 2014): un numero che, secondo l’Ania, è sceso del 7,8% nel primo trimestre del 2015 sullo stesso periodo del 2014 e del 3,7% sul trimestre precedente. Milano è la provincia più virtuosa per i ribassi (-3,3% sul trimestre, -7,5% sull’anno) seguita da Bologna (-3.2%, -7.1%) e Roma (-3%, -7.4%).
La tecnologia porrà un freno agli evasori
Ma i “furbi” hanno le ore contate (almeno in teoria) in virtù dell’entrata a regime della dematerializzazione del contrassegno: il certificato di assicurazione sarà presto sostituito da un microchip rilevabile a distanza dagli apparecchi elettronici già sparsi su strade e autostrade, come autovelox o dispositivi per Ztl. A dirla tutta, se ne parla almeno dal 2013, ma il progetto non è mai partito definitivamente a causa dell’assenza di un collegamento tra il “cervellone” della Motorizzazione e gli archivi delle assicurazioni e di alcuni decreti attuativi mancanti. Quanto tempo sarà ancora necessario? Vi terremo aggiornati!
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