Home / Il parco auto italiano è sempre più vecchio

Il parco auto italiano è sempre più vecchio

25 Marzo 2022

Il parco auto in Italia invecchia sempre di più e di questo passo ci vorranno 26 anni per rinnovarlo completamente, con evidenti ripercussioni su sicurezza e inquinamento

Il parco auto italiano è vecchio, potremmo dire che la frase “L’Italia non è un Paese per giovani” vale anche per le nuove vetture che, nonostante siano più sicure e rispettose dell’ambiente, non fanno decollare il percorso di rinnovamento che sarebbe necessario.

parco auto vecchio

Il parco auto italiano è vecchio? A dirlo sono i numeri

Guardiamo nel dettaglio i dati forniti dall’Unrae, l’Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri, che analizzano la vetustà dei 38,8 milioni di veicoli che circolano nel Belpaese:

  • Dal 2009 si è passati da un’età media per vettura di 7,9 anni agli attuali 11,8;
  • Il 26,2% delle vetture circolanti, pari a 10,2 milioni, sono ante Euro4;
  • Oltre un quarto del parco auto italiano è vecchio e ha più di 15 anni.

Benzina e diesel sempre al primo posto

Qual è l’effetto principale di questo trend? Che si annullano gli sforzi delle case automobilistiche che negli ultimi anni hanno investito per garantire autoveicoli sempre più rispettosi dell’ambiente e sicuri. Infatti, a causa del fatto che il parco auto italiano è molto vecchio, benzina e diesel restano ancora saldamente in testa alle classifiche dei veicoli più diffusi, nonostante negli ultimi anni si siano dimezzate le immatricolazioni di questi modelli in favore delle motorizzazioni ibride ed elettriche. Anche in questo caso è utile approfondire due dati che restituiscono più degli altri la gravità della situazione:

  • Il 90% del totale del parco auto circolante, pari a 34,5 milioni di unità, ha motorizzazioni benzina o diesel;
  • Il 9,4% delle nuove immatricolazioni è composto dalle auto elettriche e plug-in, contro il 26% della Germania, il 18,6% del Regno Unito, il 18,3% della Francia.

parco auto vecchio ministero economiaFoto di riekephotos

Un danno per lo Stato

A fronte di questo mancato rinnovamento e dei sostegni al comparto arrivati solo nel 2021 e non più replicati, lo Stato ha avuto una perdita economica rispetto all’erario di 1,1 miliardi di euro. Infatti, se nel 2019 ai 42,6 miliardi di fatturato del settore automotive sono corrisposti 7,7 miliardi di euro alle casse statali, nel 2021, nonostante i bonus, ci si è fermati a 36,3 miliardi di euro con un corrispettivo in termini d’imposte di soli 6,6 miliardi di euro. Il 2022, purtroppo, si è aperto con due grosse criticità: quelle legate alla disponibilità della componentistica e le tensioni connesse al conflitto fra Russia e Ucraina. Cosa fare allora?

Parco auto vecchio. Servono misure di sostegno

Il Governo di recente ha approvato un decreto in cui ha momentaneamente abbassato le tariffe delle accise di gasolio e benzina, portandole rispettivamente a 367,4 euro per mille litri di benzina (dai 617,4 euro) e a 478,4 euro (dai 728,4 euro). Si tratta di una riduzione di 0,25 centesimi che ha portato a un abbassamento generalizzato del costo del carburante che durerà trenta giorni. Mancano però misure strutturali richieste da tutto il comparto: innanzitutto i bonus e gli incentivi per gli acquisti, così da sostenere un rinnovamento da cui tutta la società potrebbe trarre beneficio in termini di sicurezza in strada, minor tasso d’inquinamento e maggior introito fiscale.

Stai pensando di cambiare auto? Scopri tutte le offerte che Mocauto ha pensato per i suoi clienti

parco auto vecchio rinnovamento jeep hybrid