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Le nuove gomme: naturali e dalle mille vite

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Se le auto sono sempre più green, anche gli pneumatici non vogliono essere da meno. Oggi la ricerca e lo sviluppo di soluzioni rispettose dell’ambiente sono infatti il primo obiettivo delle aziende costruttrici per fronteggiare i sempre maggiori costi, economici ma anche di tempo e di dispendio di energia, per il loro smaltimento.

Una montagna di pneumatici auto da riconvertire

Ogni anno in tutto il mondo si vendono oltre 1.5 miliardi di pneumatici, di cui 22 milioni solo in Italia. In Europa ne vengono prodotti 140 milioni e per smaltirli servono almeno mille anni. Come evitare un impatto così rilevante sull’ambiente? Una soluzione in questo senso è uno dei servizi di officina più richiesti dagli automobilisti di Milano: la ricostituzione del battistrada. Quando quest’ultimo si usura, infatti, non è necessario cambiare la gomma se in buone condizioni, ma è sufficiente rinnovarlo attraverso l’uso di materiale proveniente da pneumatici usati che hanno conservato le loro caratteristiche strutturali. Un processo che sottostà a norme UE e che si traduce in un risparmio di petrolio greggio (tra i 20 e i 28 litri per uno pneumatico nuovo contro i 5,5 litri degli pneumatici ricostruiti) e di energia (ben il 70%).

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Foto TUBS

La nuova frontiere: gomme dalle piante

E non è tutto: esistono infatti altri modi, ancora più all’avanguardia, per circolare in auto su pneumatici rispettosi dell’ambiente. Magari prodotti con materiali naturali. È il caso di Continental, che utilizza la gomma ricavata dalle radici di tarassaco, una pianta appartenente alla famiglia delle Asteracee che cresce abbondantemente nei nostri campi: gli obiettivi sono una maggiore sostenibilità ed economicità e una drastica riduzione dell’utilizzo delle materie prime tradizionali. Un prototipo sarebbe già pronto per la prova su strada e tra 5-10 anni è previsto l’avviamento della produzione in serie.

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Foto Alessandro Vecchi

Il riso corre per strada

Infine, c’è chi come Goodyear, in collaborazione con l’azienda chimica italiana Novamont (che produce i sacchettini biodegradabili in Mater-Bi), ha realizzato un eco-pneumatico costituito da un biofiller ricavato dalla lavorazione dell’amido di mais. Ancora Goodyear, oltre a Pirelli, sfrutta la buccia di riso per estrarre il silice che sarà poi convertirlo in silicio per la produzione delle gomme: gomme che, dopo quattro anni di esperimenti e ricerche, hanno oggi le medesime prestazioni di quelle tradizionali. Le vedremo sul mercato tra un anno, magari anche nelle officine Mocauto Parts&Services, che offrono servizi di officina a Milano.