Luci e ombre per il settore automotive, evidenziate dallo studio intitolato “Bilancio a 4Ruote” che fotografa in modo approfondito lo stato dell’arte di uno dei comparti più importanti dell’economia italiana
“Bilancio a 4Ruote” è il primo studio sul settore dell’automotive italiano e di tutta la filiera che gravita intorno a questo settore. La ricerca è stata condotta da Cassa Depositi e Prestiti e ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), in collaborazione con la società di consulenza internazionale AlixPartners. Una fotografia della situazione attuale e delle prospettive future, in un contesto internazionale in continua evoluzione.
Numeri importanti in Italia
Sono circa 5700 le aziende che fanno parte dell’industria automobilistica italiana, per lo più piccole e medie imprese, che insieme contribuiscono per il 5,6% al Prodotto interno lordo nazionale. Anche i dati che riguardano i livelli di occupazione garantiti dal settore sono significativo: 250 mila persone coinvolte, il 7% degli addetti dell’industria manifatturiera.
Effetto moltiplicatore: 3,2
Non è un segreto che il settore automobilistico rappresenti storicamente uno dei pilastri su cui si regge l’economia del nostro Paese, anche grazie alla sua connaturata capacità di generare intorno a sé un significativo indotto. Lo studio stima che per ogni persona che lavora direttamente nel settore ve ne siano altre tre occupate in ambiti adiacenti. Si tratta del cosiddetto effetto moltiplicatore.
Un comparto frazionato
Se è vero che le pmi sono protagoniste in tanti settori diversi della struttura industriale italiana, lo studio individua proprio nell’eccessiva frammentazione uno dei punti di debolezza, così come, d’altro canto, è problematica anche la concentrazione del fatturato, che per il 75% del totale viene generato dall’8% delle società.
Foto di Syda Productions
“Bilancio 4Ruote”. Numeri in crescita.
Lo studio – la premessa è doverosa – si basa sui dati del 2017, anno in cui il comparto ha fatto registrare una crescita dell’8% con un fatturato complessivo superiore ai 16 miliardi. Analizzando i trend dal 2015 al 2017 emerge un andamento positivo, in particolare considerando che i primi cinquanta operatori italiani hanno fatto registrare performance più positive dei loro competitor stranieri, con un aumento medio del fatturato dell’11%.
Le prospettive per il futuro
I ricercatori hanno individuato le principali novità che stanno rappresentando elementi d’innovazione del settore: guida autonoma, car sharing e elettrificazione. Basti pensare che solo per il processo di elettrificazione sono previsti 255 miliardi di euro d’investimenti, 3,5 dei quali riguarderanno il nostro Paese. Oggi le maggiori preoccupazioni arrivano dallo spostamento della produzione verso est, in particolare in Cina, e la discussione sui dazi voluti dagli Stati Uniti. Da ultimo, lo studio evidenzia l’importanza per il settore dell’accelerazione dei processi di aggregazione, al fine di consolidare la propria posizione commerciale e acquisire nuove competenze.
Foto di Scharfsinn
