Alberto Di Giorgio, direttore commerciale di Mocauto, racconta, dal suo punto di vista, l'evento organizzato a Milano da Mazda Italia e Vogue. Protagonista: la VISION COUPE
Breathing life into things. Letteralmente “respirare la vita dentro le cose”, un’espressione che io tradurrei ancora più direttamente con “La vita che c’è dentro le cose”. Di che cosa stiamo parlando? Dell’evento (il titolo era quello in inglese) a cui ho partecipato ieri sera, organizzato da Mazda Italia e Vogue a Milano presso i Caselli Daziari dell’Arco della Pace. La protagonista della serata era Mazda VISION COUPE, coupé concept a quattro porte, un’auto al momento non destinata al pubblico anche se ha già vinto qualche premio importante come il “Most Beautiful Concept Car of the Year” al 33° Festival Internazionale dell‘Automobile di Parigi e il “Concept Car of the Year” alla 11esima Car Design Night del Salone di Ginevra.
C’era la VISION COUPE, quindi, ma non solo: le pareti della location erano coperte da 11 fotografie selezionate da Vogue in grado di esprimere il senso del mutamento, del cambio di prospettiva. Sì, perché il significato della serata era dimostrare come due mondi apparentemente diversi come fotografia (d’autore) e design automobilistico avessero un punto d’incontro: l’arte che dona vita a una sua creazione. Breathing life into things, appunto, non a caso la filosofia alla base del design KODO, il tratto distintivo che caratterizza le vetture Mazda.
Quanto conta il design per la casa automobilistica giapponese? Tantissimo. Il design è arte e KODO ha una missione: dare vita alle automobili. Le linee fluenti della Mazda VISION COUPE esprimono movimento continuo. Per alcuni può sembrare un’auto statica, massiccia, ma chi avrà la fortuna – come me – di osservarla da vicino, con attenzione, scoprirà il contrario. Ecco, ogni volta che facevo un passo a destra o a sinistra, avanti o indietro, la VISION COUPE era sempre diversa. Come se fosse in movimento e sfuggisse agli occhi. Le linee tese create dal design KODO sono uniche, non c’è dubbio.
Qualcuno giustamente potrà dire: è un concept, che senso ha? Falso. Osservatela, specie nella parte anteriore e non servirà certo un occhio esperto per capire che siamo di fronte a una Mazda. Sono molte le somiglianze soprattutto con Mazda CX-5 e con la nuova Mazda6 (guardate bene il frontale). La famiglia è la stessa. Una famiglia che si sta espandendo anche in Italia, un po’ in controtendenza con l’andamento attuale del mercato, rivolgendosi a un pubblico di alto livello che aspira al prodotto “premium”. Persone che hanno un’ampia scelta: MX-5 è l’icona; CX-3 e CX-5 rappresentano il 70% dei volumi di vendite e strizzano l’occhio a una fetta di appassionati più vasta. E poi c’è la nuova Mazda6. Ognuno ha la sua Mazda.
Autore: Alberto Di Giorgio, direttore commerciale Mocauto.
