Il Governo ha nuovamente indicato la Lombardia come regione ad alto rischio, assegnandole il colore rosso con tutte le limitazioni che ne conseguono. Ma fino a quando durerà questo nuovo mini lockdown?
Ancora zona rossa in Lombardia. Sei stanco di questi blocchi causati dalla diffusione del Covid19? Non sei l’unico, siamo sempre più stremati da una situazione difficile che sembra non avere una fine. Negli scorsi giorni le istituzioni hanno definito le regole che ci accompagneranno da qui fino al 5 marzo. Proviamo a capire cosa cambia e soprattutto fino a quando le limitazioni della zona rossa resteranno in vigore in Lombardia.
Foto di Eugenio Marongiu
Zona rossa in Lombardia. Avanti fino alla fine di gennaio
Cominciamo dai punti (quasi) fermi. La zona rossa in Lombardia è attivata almeno fino al 31 gennaio. Perché quasi? Perché il Presidente della Regione Fontana ha annunciato di voler fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) contro il provvedimento del Governo che ha relegato la regione locomotiva d’Italia ancora fra quelle con le restrizioni più accentuate. Se il TAR dovesse accogliere l’istanza torneremmo in zona arancione, altrimenti si manterrebbero le regole attualmente in vigore. L’1 febbraio si passerà automaticamente in zona arancione? No. A Roma analizzeranno ancora una volta i dati sulla diffusione del virus forniti da Milano e in base all’andamento dell’epidemia si deciderà se prolungare la zona rossa in Lombardia o se allentare le misure.
Come si esce dalla zona rossa?
Il meccanismo di assegnazione dei colori delle regioni è abbastanza complicato, ma visto che dovremo imparare a conviverci per almeno un mese e mezzo proviamo a capirci qualcosa. Il Comitato Tecnico Scientifico – il gruppo di esperti scelti dal Governo per avere una consulenza qualificata nella gestione della pandemia – ha individuato tre criteri che combinati fra loro guidano l’assegnazione dei colori alle regioni italiane:
- Incidenza settimanale dei contagi da Covid19 ogni 100mila abitanti
- L’indice Rt – il numero medio delle infezioni prodotte da ciascun individuo infetto dopo l’applicazione delle misure di contenimento – col quale s’individuano quattro scenari (inferiore a 1, compreso fra 1 e 1,25, compreso fra 1,25 e 1,5, superiore a 5)
- Tre livelli di rischio differenti ricavati da 21 indicatori relativi alla capacità di accertamento diagnostico, alla tenuta del sistema sanitario e al livello del monitoraggio di ogni singola regione.
Foto di Eugenio Marongiu
L’incrocio dei dati e l’assegnazione delle zone
Dall’incrocio di queste tre fotografie dell’esistente si creano 24 combinazioni in base alle quali si assegna il colore alla regione: nei cinque scenari più gravi si entra in zona rossa, nei quattro più critici viene assegnata la zona arancione, quattordici combinazioni portano alla zona gialla. L’ultima possibilità è quella relativa alla neonata zona bianca in cui restano in vigore solo l’obbligo di portare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale, anche se attualmente sembra difficile che qualche regione italiana possa ambire ad entrarci entro il 5 marzo.
Zona rossa in Lomardia. Le novità sugli spostamenti in auto
Ora che abbiamo finalmente chiarito quali sono le ragioni che portano all’assegnazione dei colori proviamo a capire insieme quali sono le novità che ci accompagneranno almeno fino all’inizio di marzo. In zona rossa torna la possibilità – come durante le festività natalizie – di far visita a parenti e amici, per una volta al giorno e in un massimo di due adulti oltre agli under 14 che non vengono conteggiati e solo all’interno del proprio Comune di residenza. È stata inoltre sbloccata la possibilità per i nuclei familiari di recarsi presso le seconde case di proprietà o in affitto, d’altro canto gli spostamenti fra regioni, anche se entrambe gialle, saranno vietati fino al 15 febbraio. Ricordiamo infine che, se non conviventi, in auto si può viaggiare solo in due persone.
Foto si Eugenio Marongiu
