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Le donne a Natale: 5 personaggi in cerca d’autore

21 Dicembre 2017

“Natale con i tuoi”. Una legge non scritta e insindacabile che costringe intere famiglie a ricongiungersi in occasione delle festività natalizie. Per alcuni è un piacere, per altri un obbligo, per tutti è il momento in cui assistere al grande spettacolo che ciascuna famiglia inevitabilmente riesce a creare.

La tavola imbandita, l’albero di Natale illuminato, il presepe in bella vista, i sacchetti con i regali nell’atrio, i bambini iperattivi, l’odore che arriva dalla cucina. La scena perfetta che ospita di anno in anno le attrici dello spettacolo cui assistiamo in occasione delle feste natalizie. Abbiamo provato a descrivere alcune delle attrici. Ecco le donne a Natale. (Avvertenza: sono tutti stereotipi con l’obiettivo di sorridere e senza prendersi troppo sul serio).

donne a Natale tavola Mocauto

Donne a Natale. La capo cuoca

In realtà – se proprio vogliamo dirla tutta – nello spettacolo di Natale noi tutti siamo solamente comparse che si destreggiano intorno al vero protagonista delle feste: il cibo. E non potremmo apprezzarlo se non ci fossero orde di cuoche che da generazioni portano avanti tradizioni millenarie, diverse per ogni famiglia. Le conosciamo. Allestiscono il teatro prima dello spettacolo, chiudendosi in cucina tre giorni prima del grande appuntamento, consapevoli di dover cucinare per un esercito, garantendo almeno 25 portate, un bis per invitato, e una quantità di cibo che possa garantire una maratona culinaria che duri almeno otto ore. Sono gli angeli dei fornelli: mogli, mamme, nonne, zie. Quelle che dovremmo ringraziare prima, durante e dopo. Indispensabili.

Donne a Natale. La comare

Lo spettacolo di Natale prevede che ci sia un intero atto contraddistinto da fitti dialoghi, generalmente tutti declinati al femminile. Non si sa per quale strana congiunzione astrale arriva un momento, generalmente dopo il dolce, in cui si crea un capannello di donne dove è possibile apprezzare anche quattro generazioni diverse una al fianco dell’altra, intente a confrontarsi. Su cosa? Non si sa come, né perché, ma ce n’è sempre una che, consapevole di quello che accadrà, compiaciuta di quello che sta per fare, tira fuori l’aneddoto, vecchio di quindici anni, che riguarda la sorella della moglie del cugino di secondo grado, che si era permessa di dire che era meglio l’arrosto che aveva mangiato al ristorante. Un effetto valanga che da un vecchio episodio causa una slavina di gossip riguardanti l’intera famiglia. Arpia.

Donne a Natale. La supereroina

Ci sono parti da recitare faticose. Capita anche alle mamme, che durante le feste sembra che sviluppino nuovi superpoteri. In realtà non si capisce nemmeno come mai Babbo Natale sia un uomo, perché – diciamocelo pure – a consegnare tutti quei regali in una sola notte in modo così organizzato e senza errori non può che essere una donna. Le mamme arrivano al Natale devastate dalle settimane precedenti. Liste di regali, scuole chiuse, acquisto dei regali, bambini super eccitati e incontrollabili, impacchettamento dei regali, sistemazione della casa perché “se vengono ospiti deve essere tutto in ordine”, lavoro, organizzazione dei pranzi e delle cene con famiglie. E nel pomeriggio del 25, stanche, si lasciano andare a un sorriso soddisfatto mentre osservano la famiglia riunita e felice. Wonder woman.

donne a Natale divano Mocauto

Donne a Natale. La fidanzata

C’è un vecchio adagio teatrale che recita: “Non ci sono piccoli ruoli, ci sono solo piccoli attori”. Anche la comparsa ha una sua dignità, anzi a volte ha responsabilità nevralgiche per lo sviluppo dell’intreccio della storia. È il caso delle fidanzate che – come se facessero il loro esordio in società – conoscono la famiglia del compagno in occasione delle festività natalizie. Diciamoci la verità. Spesso gli uomini hanno meno questo problema. Per le donne si tratta di una partita a scacchi per entrare nel cuore delle zie e della nonna. Per la futura suocera, come noto, si gioca una partita a parte. Giochi di sguardi conditi da una dose di melassa che non sembri ruffianeria, ingressi in punta di piedi nelle conversazioni, sorrisi dispensati con gentilezza per evitare di apparire adulatrice. D’altronde si sa, la prima impressione è importante. Stratega.

Donne a Natale. La modella

Non c’è sceneggiato che non preveda una prima donna, la femme fatale, l’attrice protagonista. E non c’è festa di Natale che si rispetti che non preveda un’invitata che si sente in dovere di farsi notare per tutta la giornata. Abbigliamento scomodo ma il più possibile appariscente, agghindata in modalità “re magio”, con ori, incensi e mirra, scostante al limite dell’antipatia, sempre pronta a rimarcare le sue mirabili imprese al minimo appiglio che la discussione consente. Ma questo non è niente in confronto alla frase che inevitabilmente lascia i compagni di tavola basiti: “No, questo non lo mangio, sono a dieta” ripetuto tragicamente di portata in portata. A dieta. A Natale. Sottiletta.

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