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ADAS, la guida all’uso

20 Febbraio 2020

L’acronimo indica tutti quei sistemi tecnologici di assistenza alla guida sviluppati per prevenire incidenti. Ce ne sono tanti, e dal 2022 i principali saranno obbligatori su tutte le auto nuove

Cosa sono gli ADAS? Chissà quante volte ci siamo imbattuti in questo curioso acronimo leggendo la descrizione o la recensione di un’auto nuova. Gli ADAS, cioè Advanced Driver Assistance Systems, sono i sistemi elettronici di assistenza alla guida sviluppati in nome della sicurezza per tutelare chi è a bordo del veicolo (ma anche i pedoni e i ciclisti) e ridurre al minimo il rischio di incidenti. Un recente studio di ACI (Automobile Club Italia) rivela che per un’auto senza ADAS il rischio di incidente stradale è 15 volte più alto.

ADAS, i più noti

Quali sono gli ADAS più diffusi? Ce ne sono tanti la cui evoluzione tecnologica è costante (nel senso che migliorano, progrediscono, sono sempre più precisi e, ovviamente, sicuri). Il Cruise Control (ACC) interviene sulla velocità mantenendo quella impostata e la distanza di sicurezza preferita. L’avviso di collisione, sicuramente tra i più usati, mediante una videocamera avvisa con un segnale acustico il rischio di tamponamento. Un passo avanti è l’Autonomous Emergency Braking (AEB), il sistema d’emergenza che interviene autonomamente sul freno evitando l’impatto; è di serie sul 90% dei 50 modelli di auto nuove testati da EuroNCAP, l’ente indipendente europeo di valutazione. Il Lane Departure Warning avvisa se l’auto esce dalla corsia di pertinenza e il Traffic Sign Recognition riconosce la segnaletica stradale: quest’ultimo, secondo SBD Automotive, nel 2025 sarà l’ADAS più diffuso, con percentuali tra il 50% e l’80% sul totale delle auto. E c’è anche quello che riconosce i sintomi di stanchezza in base alle smorfie. Insomma, la lista è lunga…

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ADAS presto obbligatori sulle auto nuove

Dal 2022 molti di questi sistemi elettronici saranno obbligatori su tutte le auto nuove (ma anche autobus, autocarri e furgoni). Lo stabilisce il nuove regolamento UE di Econfin, il Consiglio “Economia e Finanza” che si occupa di politiche economico-finanziarie europee. L’obiettivo della Commissione Europea è dimezzare vittime e feriti da incidenti stradali entro il 2030, un risultato da raggiungere introducendo l’obbligo di dotare tutti i veicoli nuovi di alcuni dispositivi di sicurezza tra cui la frenata automatica di emergenza (Aeb), il sistema di assistenza al mantenimento della corsia di marcia o i sistemi avanzati di avviso di distrazione del conducente.

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ADAS, vanno periodicamente ricalibrati

Come per ogni componentistica dell’automobile, anche gli ADAS vanno tenuti sotto controllo, o meglio ricalibrati. Quando? Sostanzialmente in due casi: se si rompe o si danneggia il dispositivo, oppure qualora si intervenga sull’elemento che l’ADAS monitora o “contiene”, ad esempio il parabrezza o il paraurti. È necessario farlo per una questione di corretto funzionamento del dispositivo, inizialmente tarato dalla “casa madre” su certi parametri che possono cambiare. In questo caso vanno resettati e di nuovo impostati affinché effettuino rilevazioni certe. Fatelo fare da mani esperte, ne va della vostra incolumità.

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ADAS, Aci spiega la loro efficacia

Uno studio di ACI spiega l’utilità degli ADAS. Un’auto che ne è sprovvista ha un rischio 15 volte maggiore di incidente stradale. Le auto dotate di AEB hanno fino al 38% di probabilità in meno di essere coinvolte in un sinistro. È chiaro che contano molto età e costo: un’auto più recente è più sicura e la presenza o meno di ADAS influiscono sul prezzo finale. Ma può valere la pena mettere mano al portafogli per garantirsi una maggiore sicurezza. Lo dice ancora lo studio di ACI secondo cui un’auto di 15 anni presenta quasi il 50% di probabilità in più di incidente grave rispetto a una vettura immatricolata da due, mentre i modelli più costosi (30mila euro) e quindi più accessoriati sono coinvolti 5,7 volte ogni milione di chilometri, quelli più economici il triplo.

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ADAS, il giro d’affari

Nel 2025 il mercato europeo degli ADAS varrà 3,71 miliardi di euro; oggi ne vale 2,18. Lo calcola uno studio di SBD Automotive, una società di consulenza e ricerche, commissionato dal Gruppo Belron. Nel 2016 le auto in circolazione dotate di ADAS erano appena il 5%, una percentuale destinata a crescere costantemente visto che si calcola che nel 2029 saranno il 60%, mentre nel 2034 la percentuale sfiorerà il 100%. Le auto che nel 2018 erano dotate di fotocamera centrale erano oltre cinque milioni in Europa, nel 2024 saranno quasi sette milioni e mezzo.

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Foto: Shutterstock