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Le sette amiche peggiori con cui viaggiare in auto

Ci siamo. Agosto è arrivato, e per molti italiani è tempo di caricare le valigie in auto e partire per le vacanze. Spiagge dorate, cocktail al tramonto, mare cristallino, serate insieme alle amiche e agli amici… eppure qualcosa potrebbe rovinare questo quadretto idilliaco. Ad esempio, i comportamenti eccentrici dei vostri amici durante il viaggio. Dopo aver analizzato le categorie più diffuse fra gli uomini, ecco la seconda puntata, questa volta dedicata allo straordinario mondo femminile.

La selfista

Fra Instagram stories, Facebook, Snapchat e chi più ne ha più ne metta, deve continuamente creare contenuti. È una malattia che si diffonde a macchia d’olio. E allora, inevitabilmente, dovrete fare un selfie prima di partire, uno mentre accendete la macchina, uno mentre ingranate la prima, uno mentre sistemate lo specchietto, uno perché un raggio di sole crea una piccola ombra sulla borsa, uno perché c’è un’amica con un anello al dito, uno perché le bionde e le more comunque funzionano da sempre e via così, per tutto il viaggio. Non avrete scampo. Non si può nemmeno più fare un viaggio struccate in santa pace!

La presa male

Come il suo alter ego maschile, non ha nessuna intenzione di divertirsi. Attaccata al telefono, continua a chattare con il resto del mondo, non è interessata né alle vostre proposte né alle conversazioni del resto della truppa. L’unico modo che avete per coinvolgerla, forse, è creare un gruppo “vacanza” sul cellulare. La cosa che la entusiasmerà di più? Ovviamente il viaggio di ritorno. Una volta rientrata potrà finalmente vedere le persone a cui ha scritto per tutto il viaggio. O forse si chiuderà in casa, continuando a scrivere, scrivere, scrivere…

La mitraglietta

Il personaggio in questione potrebbe ambire a battere il record del mondo di parole dette in sessanta secondi. Ma anche in sei ore. Tiene sia sul breve, sia sulla distanza lunga. Una fonte inesauribile di argomenti – che probabilmente interessano solo lei – riversati nelle orecchie delle malcapitate attraverso raffiche di parole in cui è fisicamente impossibile intromettersi. La soluzione potrebbe essere un innalzamento del volume della musica: verosimilmente l’interessata continuerà a parlare, ma così non sarete costrette ad ascoltarla.

L’organizzatrice

Averla con voi significa trasformare la vacanza in una serie rigorosa di appuntamenti. Non avrete scampo, sarete “schedulate”. Con lei è già tutto programmato: la prima sosta nell’autogrill dove la benzina costa meno in rapporto alla qualità dei panini che si possono mangiare; la seconda sosta dove i bagni sono più puliti secondo le recensioni sul web; poi di corsa al supermercato in cui fare la spesa per il menù – ovviamente già stabilito – almeno dei primi tre giorni. Una volta era quella fornita di almeno cinque guide turistiche, oggi si è trasformata in organizzatrice 2.0 e ha una schermata di app dedicate sul suo telefonino.

La ritardataria

Nella vulgata popolare le donne sono sempre in ritardo, un detto che ovviamente non ha alcun tipo di fondamento. Ma tutti noi abbiamo un’amica che arriva sempre, perennemente, in ritardo (probabilmente non per colpa sua, ma del fuso orario sbagliato su cui sono tarati tutti i suoi dispositivi). È l’amica alla quale si dovrà dire un orario alternativo rispetto a quello reale (almeno 30 minuti prima) e nonostante questo riuscirà ad arrivare in ritardo. È quella che al telefono ti dice che sarà lì fra due minuti ma che in realtà è ancora davanti allo specchio del bagno per truccarsi. Unica avvertenza: evitate di programmare viaggi per i quali è previsto un appuntamento non rimandabile – ad esempio la partenza di un traghetto – con un soggetto del genere: non riuscirete ad arrivare in tempo. Garantito.

La narcolettica

Ha il suo alter ego nel mondo maschile, se si esclude che quasi certamente non russerà come lui. Lei è stanca, eternamente stanca. Perché il lavoro, le uscite, la casa, gli impegni, la famiglia… (magari poi è stata sveglia fino alle 4 del mattino per rivedere le puntate di Temptation Island, ma non sottilizziamo). Occhiali da sole con lenti molto ampie, vorrebbe seguire la conversazione, ma le si chiudono gli occhi contro la sua volontà. Sognando, manco a dirlo, di essere a Temptation Island

La cantante

Se va bene, è intonata. Ma se va male – e questo capita molto più spesso – vi farà rimpiangere la campana più stonata che abbiate mai udito. Ha sempre un pettine in borsa, che in realtà non le serve per pettinarsi: è il suo microfono. Di solito sa l’inglese così così, ed è tutto un “uana gana uei“, con movenze che vorrebbero ricordare Beyoncé ma che, agli occhi del povero bambino della macchina di fianco che vi guarda sbalordito, paiono una strana danza tribale. Però l’importante nella vita è essere convinti, dicono. E in fondo, è anche così che si tiene alto il morale della truppa. Basta non prendersi troppo sul serio.