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Automobili: il futuro è elettrico?

03 Novembre 2017

La Cina sembra intenzionata a limitare la produzione di vetture a diesel e benzina, Francia e Gran Bretagna hanno già avviato procedure in questo senso. È la strada giusta?

In tutto il mondo da tempo si discute dei problemi climatici e del futuro del settore automotive, che sul clima ha una ripercussione diretta. La scelta dei governi di molti Paesi in Europa e nel mondo sembrerebbe quella di limitare – quando non di vietare – benzina e gasolio, favorendo le auto elettriche. Ma è la via giusta da seguire? E quali conseguenze può portare al nostro modo quotidiano di vivere le città e le sue strade?

lampo auto elettriche

La Cina che non ti aspetti

Mentre si celebra il congresso del Partito Comunista Cinese – momento cruciale per l’economia del Sol Levante e di tutto il mondo – filtrano anticipazioni che indurrebbero a pensare che il governo di Pechino abbia intenzione di limitare la vendita di auto a diesel e benzina. È stato il vice ministro dell’industria, Xin Goubin ad annunciare che la Cina ha intenzione di fissare un termine preciso per fermare la produzione di auto con motori tradizionali, favorendo quelle elettriche. Obiettivo? Incentivare le case automobilistiche ad aumentare l’offerta su veicoli ibridi o elettrici: dal 10% nel 2019 al 20% del 2025.

Anche Francia e Gran Bretagna per lo stop

La terra della grande muraglia non è la sola ad aver pensato a queste soluzioni, altri Paesi in questi mesi hanno già attivato percorsi simili. In Francia il Presidente Emmanuel Macron ha dichiarato di voler fermare la vendita di auto diesel e benzina entro il 2040, mentre il sindaco di Parigi Anne Hidalgo si è spinta ancora più in là, dichiarando che dal 2024 le auto a gasolio non potranno circolare nella capitale francese, divieto estesto dal 2030 anche per le auto a benzina. Anche la Gran Bretagna – nonostante la Brexit – ha immaginato le stesse scadenze francesi, con la Scozia a fare da apripista, anticipando lo stop al 2032.

rifornimento auto elettriche

Auto elettriche: servono colonnine

Ma l’aumento delle auto elettriche comporta anche delle modifiche per quel che riguarda la viabilità, con interventi significativi sulla rete stradale, per consentire alle batterie delle auto elettriche di ricaricarsi. Un Paese da guardare con interesse è la Norvegia, dove già un terzo del parco macchine complessivo è elettrico e l’anno in cui è previsto lo stop delle vetture a benzina e a gasolio è il 2025. Nella capitale, Oslo, c’è una colonnina ogni 60 auto elettriche, con la necessità di installarne di nuove con l’aumentare della vendita di questa tipologia di auto.

Auto elettriche. L’Europa a passo lento

Se la Cina come dicevamo sta pensando a un complesso sistema di quote che danneggerà i produttori, che venderanno meno auto ibride, imponendo di fatto una svolta, l’Europa sembrerebbe impegnata a proteggere le proprie case automobilistiche rallentando sul piano della svolta elettrica, immaginando una quota del 15% di auto ibride vendute entro il 2030. L’appuntamento è per novembre, quando la Commissione Europea annuncerà alcuni importanti provvedimenti sul tema.

E Milano?

In questi giorni si discute molto d’inquinamento e delle possibili soluzioni, visti anche i valori dell’aria. Il primo cittadino Giuseppe Sala è da poco tornato da Parigi, dove si teneva la conferenza “C40 cities” – meeting dei sindaci delle 40 città più importanti del mondo – durante cui si è discusso proprio dei problemi legati all’inquinamento. Ciò che è emerso da un’intervista rilasciata al Corriere della Sera è che la città continuerà a investire sul trasporto pubblico e sullo sharing, rinnovando il parco mezzi del Comune con veicoli elettrici e immaginando entro il 2023 l’estensione del divieto di circolazione ai diesel euro 4 a tutta la città, non solo al centro. Il sindaco ha anche affrontato il tema del riscaldamento annunciando una stretta sui controlli alle 6000 caldaie a gasolio presenti nel capoluogo lombardo e investimenti per la sostituzione di quelle di proprietà comunale.