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Alonso al via della 500 miglia di Indianapolis

Fernando Alonso con una decisione che ha colto molti di sorpresa ha deciso di non correre il Gran Premio di Montecarlo, viste anche le prestazioni della sua Mc Laren – Honda, per cimentarsi con la 500 miglia di Indianapolis.

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Indianapolis: una corsa con una grande passato

Nata nel 1911 e giunta alla sua centesima edizione l’anno scorso, la corsa si svolge ogni anno nel fine settimana del memorial day – giorno nel quale gli americani ricordano tutti i soldati che hanno perso la vita in battaglia – nel famoso circuito ovale dell’Indianapolis Motor Speedway. La corsa ha un’importanza tale da dare il nome al campionato in cui è inserita, chiamato IndyCar Series e per una decade – fra il 1950 e il 1960 – è stata valida per il Campionato di Formula 1. I giri da fare per completare la distanza sono 200.

Partecipare è semplice… in teoria

Per partecipare alle qualifiche basta essere in grado di avere una vettura con un telaio Dallara DW12, un motore Honda o Chevrolet e uno pneumatico Firestone. Per essere ammessi alle prove libere i debuttanti devono prima passare una selezione per testare le capacità di guida, che consiste in quattro step. Si comincia con dieci giri dell’anello superando la velocità di 200 miglia orarie (pari a 320 km/h), si prosegue prima con dieci giri in cui le autovetture devono mantenere una velocità costante compresa fra le 205 e le 210 miglia orarie (pari a 330-340 km/h), e poi con altri dieci giri dell’anello mantenendo la velocità fra le 210 e le 215 miglia orarie (pari a 340 – 345 km/h), per concludere con gli ultimi dieci giri in cui va mantenuta una velocità superiore alle 215 miglia orarie. Sembra incredibile, ma anche Fernando Alonso ha dovuto dimostrare le sue capacità, essendo un esordiente.

Infine, per essere sulla griglia di partenza, bisogna essere fra le trentatré auto che hanno ottenuto il tempo migliore nel corso delle qualifiche, che durano tre giorni e si sono appena concluse.

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Il latte del vincitore

Nel 1936 il vincitore della corsa fu Louis Meyer, che venne fotografato al termine della gara mentre beveva una bottiglia di latte per festeggiare. Da quell’anno divenne una tradizione per il vincitore della 500 miglia di Indianapolis festeggiare bevendo una bottiglia di latte. Da qualche anno a ognuno dei trentatré concorrenti viene richiesta la tipologia di latte preferita da bere in caso di arrivo nella victory lane – corsia riservata al vincitore – e vengono confezionate bottiglie in serie limitata. Le industrie casearie sono arrivate a pagare 20.000 dollari i piloti affinché scegliessero il loro marchio.

La tripla corona

Non è la prima volta che i piloti di Formula 1 si cimentano in questa corsa dal sapore antico. Esiste anzi un particolare riconoscimento che si assegna al pilota che sia stato in grado di vincere il gran Premio di Monaco – o in alternativa il Mondiale di Formula 1 – la 500 miglia di Indianapolis e la 24 ore di Le Mans. L’unico pilota a esserci riuscito fino ad oggi è stato Graham Hill negli anni, che completò questo “triplete” vincendo nel 1972 la 24 ore di Le Mans.

Ci sono alcuni piloti che si sono fermati a quello che oggi definiremmo “doblete”. Gli ultimi a esserci riusciti sono stati Emerson Fittipaldi, Jacques Villeneuve e Juan Pablo Montoya. I primi due vincendo a Indianapolis e il mondiale di F1, l’ultimo conquistando una vittoria nel gran premio di Montecarlo e imponendosi a Indianapolis.

Fernando, il ballo del debuttante.

Non è stata una notizia passata inosservata la partecipazione del campione spagnolo, ex pilota Ferrari, alla 500 miglia di Indianapolis, soprattutto perché la gara si corre in contemporanea al prestigioso GP di Monaco e il campione di F1 gareggia nel mondiale. Ma le prestazioni della sua Mc Laren – Honda e la ricerca di nuovi stimoli lo hanno portato nel continente americano per provare a misurarsi con questa corsa dal fascino antico. Il pilota asturiano non sta sfigurando, riuscendo a conquistare la quinta piazza nella griglia di partenza. L’anno scorso fu proprio un rookie italo americano, Alexander Rossi, a imporsi. Chissà che non si ripeta la vittoria di un altro “novellino”. Per scoprirlo non resta che attendere. L’appuntamento è per le 18.20 – ora italiana – di domenica 28 maggio.

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