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Auto a guida autonoma in Italia: parte la sperimentazione

14 Marzo 2018

Firmato il Decreto che consentirà alle aziende di sperimentare la guida autonoma sulle strade italiane (ma la supervisione resterà del Ministero)

Abbiamo parlato di recente del terzo accordo firmato da Sergio Marchionne con Google per la realizzazione di un servizio di taxi a guida autonoma, e delle varie applicazioni riconosciute a livello internazionale per quel che riguarda questo nuovo tipo di tecnologia. Ora sembra essere arrivato anche il momento dell’Italia.

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Foto di Neirfy

Guida autonoma in Italia. Firmato il Decreto

Il 2 marzo scorso il Ministro delle Infrastrutture uscente, Graziano Delrio, ha firmato il Decreto “Smart Road” che consentirà di avviare i test sulla guida autonoma anche sulle strade italiane. Lo scopo è investire per tentare di migliorare la malridotta rete stradale, creando nuove infrastrutture o adeguando quelle esistenti, affinché siano resi possibili lo sviluppo di questa tecnologia e la comunicazione del sistema con le auto di nuova generazione. I costi saranno a carico dei concessionari o dei gestori delle infrastrutture, dopo gli aumenti che molti di loro hanno adottato dal gennaio di quest’anno.

Guida autonoma in Italia. Le infrastrutture

La data da cerchiare con il pennarello rosso è quella del 2025. È la deadline entro la quale la rete autostradale italiana dovrà garantire la possibilità di effettuare test per la guida autonoma. La previsione è che poi, nei cinque anni successivi, si proseguano i lavori di adeguamento per arrivare al 2030 con sistemi in grado di deviare il traffico in caso di flussi intensi o incidenti, aumentando al tempo stesso la presenza di colonnine di ricarica per le auto elettriche. Per fare questo i vari gestori avranno il compito di cablare l’intera rete.

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Foto di Solis Images

Guida autonoma in Italia. Ogni progetto sarà supervisionato

Se è vero che il Governo ha dato il via libera ai test senza conducente, è necessario sottolineare che la norma prevede che debba essere lo stesso Ministero a dare l’autorizzazione a ogni progetto che gli sarà sottoposto. I realizzatori e produttori dei vari prototipi, siano essi istituti pubblici come le università o enti e aziende private, dovranno passare il vaglio affinché ogni passaggio venga effettuato in sicurezza. Le strade saranno connesse grazie a sistemi di hotspot WiFi nelle aree di sosta e servizi di routing per la comunicazione dei dati, così da dialogare direttamente con i veicoli, fornendo informazioni riguardo alla densità del traffico e alle previsioni meteo, indicando successivamente il percorso migliore ed eventualmente ricalcolandolo.

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Foto di i Sephirot17