Home / PGT Milano: il Comune disegna la città del 2030

PGT Milano: il Comune disegna la città del 2030

26 Marzo 2019

In arrivo il Piano di Governo del Territorio, il documento attraverso cui l'Amministrazione milanese definisce il futuro urbanistico della città. Ecco gli scenari previsti

Il Consiglio Comunale ha approvato il nuovo Piano di Governo del Territorio, lo strumento che definirà l’assetto urbanistico dell’intero territorio comunale. Nei prossimi mesi il testo passerà al vaglio dei cittadini milanesi, che potranno presentare le loro osservazioni. Cosa prevede il piano? Scopriamolo insieme.

PGT Milano panoramicaFoto di pcruciatti

Cos’è un Piano di Governo del Territorio

Il PGT è l’atto che ha sostituito il vecchio Piano Regolatore ed è lo strumento, previsto da una legge regionale, attraverso il quale i Comuni possono programmare il loro sviluppo dal punto di vista urbanistico. Il PGT si compone di tre parti: il Documento di piano, che delinea il quadro generale della programmazione urbanistica; il Piano dei servizi, che individua le strutture pubbliche necessarie allo sviluppo della città, il Piano delle regole, che definisce l’utilizzo delle aree del territorio comunale.

PGT Milano. Cinque obiettivi

Una città connessa, metropolitana e globale. Lo sviluppo di Milano dovrà necessariamente essere legato alle infrastrutture di mobilità già programmate: la realizzazione della M4, il prolungamento delle linee verso Monza e Settimo Milanese, la nuova Circle Line, il potenziamento del Servizio Ferroviario Regionale e dell’alta velocità.

Una città di opportunità, attrattiva e inclusiva. Il Piano individua sei aree in cui verranno insediate quelle che vengono definite “Grandi Funzioni Urbane”: ospedali, impianti sportivi, parchi urbani, sedi amministrative.  I luoghi indicati sono: San Siro, la cosiddetta “Goccia” in Bovisa, Piazza D’Armi, Ronchetto, Porto di Mare e Rubattino.

PGT Milano biblioteca degli alberiFoto di Eug Png

Una città green, vivibile e resiliente. Nel PGT viene indicata una riduzione del 4% del consumo di suolo rispetto al Piano attualmente in vigore. Questo risultato sarà ottenuto vincolando a uso agricolo aree di dimensioni che superano i 3 milioni di metri quadrati, ampliando di 1 milione e mezzo di metri quadrati il Parco Sud, realizzando venti nuovi parchi e, da ultimo, attraverso un nuovo ciclo di piantumazioni.

Una città composta da 88 quartieri, da chiamare per nome. Lo sviluppo di una città passa anche per le sue specificità. Per questo il Comune ha ridefinito la mappa dei quartieri di Milano, cambiando anche alcune denominazioni e prevedendo diversi interventi di riqualificazione. Primi fra tutti il contestato progetto di riapertura dei Navigli, e la rigenerazione di sei piazze (Loreto, Maciachini, Lotto, Romolo, Trento e Corvetto)

Una città che si rigenera. Il Piano individua inoltre quelli che vengono definiti “Ambiti di Rigenerazione Urbana”. Si tratta di zone periferiche che dovranno essere valorizzate con interventi mirati al recupero del patrimonio edilizio degradato. Si prevede inoltre il recupero di 3mila alloggi all’interno delle case popolari. Non sono previste nuove superfici urbanizzabili.

PGT Milano parco SempioneFoto Di Arturijo

PGT Milano. Qualche numero

Il piano prevede che nel 2020 a Milano ci saranno 1.458.170 abitanti, trentamila in più rispetto a quanto era stato preventivato nel PGT precedente. Il tessuto urbano è calcolato attualmente in 133.581.625 metri quadrati, mentre le aree verdi arrivano a quota 25.614.580 metri quadri. Questi i tre numeri più significativi che emergono dalla presentazione generale pubblicata sul sito del Comune.

PGT Milano. La parola ai cittadini

Nel corso della discussione in Consiglio Comunale sono state apportate alcune modifiche al testo che ora viene consegnato al dibattito della città e alle osservazioni che ogni cittadino potrà presentare. Tra le novità: la riduzione dei tempi affinché un immobile possa essere considerato abbandonato, l’inserimento di piazza Abbiategrasso e Bonola fra i nodi d’interscambio da riqualificare, la destinazione di almeno il 50% dei proventi relativi agli oneri di urbanizzazione alle opere realizzate in centro, nel Municipio 1. E ancora, la possibilità di realizzare strutture di vendita nelle aree destinate a ospitare grandi funzioni urbane – scelta che farebbe pensare alla realizzazione del nuovo stadio di Milan e Inter con il conseguente abbattimento di San Siro – e l’aumento della quota di edilizia residenziale sociale nei grandi interventi di edificazione. Tanti gli spunti di discussioni per chi, come noi, ama questa città.

PGT Milano ippodromo san SiroFoto Di Arcansel