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Alfa Romeo Stelvio gioca la carta della tradizione

22 Ottobre 2021

Il SUV del Biscione trae ispirazione dalla “mitica” Giulia GT 1300 Junior e dà vita a una nuova serie speciale sulla base dell’allestimento Veloce. Sono molti i riferimenti al ricco patrimonio storico di Alfa Romeo tutti da scoprire

Alfa Romeo e tradizione, il connubio si ripete e si consolida con il lancio della nuova Alfa Romeo Stelvio GT Junior, una serie speciale del SUV del Biscione liberamente ispirata alla mitica Alfa Romeo GT 1300 Junior, icona di stile e uno dei simboli incontrastati sulle quattro ruote del boom economico degli anni Sessanta. Che ora rivive…sotto mentite spoglie.

Alfa Romeo Stelvio si colora di ocra

Alfa Romeo Stelvio GT Junior completa il trittico di lanci iniziato a maggio con Giulia GTA/GTAm le cui scorte sono già sold-out (venduti i 500 esemplari ad appassionati di tutto il mondo) e proseguito con la elegantissima Stelvio 6C Villa d’Este. Con la Stelvio GT Junior si torna a parlare di prestazioni e sportività al massimo livello visto che si basa sull’allestimento Veloce ed è equipaggiata con un motore 2.2 Turbo Diesel da 210 CV, 4 cilindri in alluminio con albero di trasmissione in carbonio, abbinato al cambio automatico a 8 marce e alla trazione integrale. Ha cerchi in lega leggera da 21” a cinque fori. La personalizzazione si nota anche nell’abitacolo: sui poggiatesta dei sedili in pelle (regolabili elettricamente) c’è il ricamo “GT Junior”. La dotazione di ADAS è al top e garantisce il livello 2 di guida autonoma. Anche il colore Ocra Lipari è un rimando alla tradizione.

Alfa Romeo Stelvio si ispira alla GT 1300 Junior

Tradizione, un patrimonio autentico se si parla di Alfa Romeo. E la Giulia GT 1300 Junior ne è una dei caposaldi dall’alto dei 100mila esemplari prodotti dal 1966 fino al termine della sua carriera. Derivò dalla Sprint GT. Inizialmente la considerarono una “sorella minore” perché ne fu una versione semplificata e meno costosa proprio per attirare la clientela più giovane che grazie anche alla congiuntura economica favorevole poteva permettersi un’autovettura sportiva da 1.792,800 lire. La Sprint, invece, superava abbondantemente i due milioni e, negli anni Sessanta, anche poche centinaia di migliaia delle vecchie lire facevano la differenza. Un abitacolo spartano, la cilindrata minore, le rifiniture meno particolareggiate e un allestimento ai minimi termini distinguevano la GT 1300 Junior. Nonostante questo “downgrade” divenne più famosa della Sprint…

Quello scalino tanto caro agli alfisti

Così famosa (o forse resa famosa per questo motivo…) da essere protagonista in diverse pellicole cinematografiche degli anni Settanta poi diventate cult come “Roma a mano armata”, “Il cittadino si ribella” o “La banda Vallanzasca” ricche di inseguimenti automobilistici al limite. Del resto era una sportiva vera, con una velocità massima dichiarata di 175 Km/h e un cambio a cinque marce con la quinta dotata di un rapporto molto lungo utile a mantenere velocità elevate senza affannare eccessivamente il motore. Con il passare degli anni e il successo ottenuto sul mercato la GT 1300 Junior fu migliorata con l’aggiunta del servofreno nella seconda versione. Le prime due serie vennero chiamate anche “scalino”, denominazione derivata dalla feritoia che si creava tra calandra e cofano motore. Dal 1971, per la delusione dei collezionisti, lo scalino sparì…

…e c’era anche quella da corsa

Nel ricco libro dei ricordi di Alfa Romeo abbiamo scovato anche la Giulia GTA (Gran Turismo Alleggerita) 1300 Junior, quella da competizione, derivata dal modello di serie. Fu presentata al salone di Amsterdam, ne furono prodotti 447 esemplari quasi tutti con la classica livrea Rosso Alfa. Pesava circa 200 Kg meno della GT ma aveva un motore notevolmente più potente (era un quattro cilindri 1.6). Grazie all’intervento di Autodelta, il reparto corse del Biscione, poteva raggiungere e superare i 200 orari. E infatti raccolse vittorie in tutto il mondo tra cui due titoli europei turismo nel 1971 e nel 1972, due 24 Ore di Spa-Francorchamps e i successi sui circuiti più belli e importanti come Monza, Zandvoort e Silverstone.