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Giulia GTA, quando la leggenda ritorna

01 Gennaio 2021

La prima Alfa Romeo Giulia GTA risale al 1965 ed è una pietra miliare del Biscione e del suo glorioso reparto Corse. Oggi torna in tiratura limitata mantenendo la sua vocazione di alta gamma, solo per veri appassionati

Se dici GTA acronimo di Gran Turismo Alleggerita – pensi immediatamente alla Giulia GTA. Un pezzo della storia dell’automobilismo italiano. Per risalire alle origini di questa autovettura bisogna andare indietro fino al 1965. Dopo 55 anni, Alfa Romeo oggi propone un modello omonimo che ovviamente ha caratteristiche diverse (gli anni passano…) ma come la sua “antenata” si mantiene in una posizione di gamma molto elevata. Solo per palati fini…

Cos’è un’auto Gran Turismo?

Ma cosa significa Gran Turismo? Per chiarirci un po’ le idee, riavvolgiamo il nastro fino al 1961, quando sul Codice Sportivo Internazionale della FIA (Federazione internazionale automobilismo) troviamo la prima definizione: “Le auto Gran Turismo sono veicoli prodotti in piccole serie per clienti che ricercano migliori prestazioni e/o il massimo comfort e non sono particolarmente preoccupati del costo”. Insomma, comfort di guida, velocità e tanti soldi nel portafoglio da spendere. La FIA precisò che per rientrare in questa categoria occorreva che se ne producessero almeno 100 in un anno. Una decina d’anni dopo, di esemplari ne servivano mille, ridotti a 200 nel 1985.

Parola d’ordine: alleggerire

Alfa Romeo Giulia GTA è la derivata specifica della Giulia Sprint GT, pensata e nata per contrastare la concorrenza crescente sulle piste agli inizi degli anni 60. Il Biscione volveva primeggiare, la TI Super non bastava più. Il compito fu affidato all’ingegnere Carlo Chiti del Reparto Corse Autodelta, che partì dalla Sprint e levò chilogrammi, ben 200 rispetto ai 950 di partenza, per avere un’auto più agile e dinamica. Come ci riuscì? Tramite l’utilizzo dell’alluminio per i pannelli della carrozzeria. O meglio, grazie al Peraluman 25, una lega di alluminio, magnesio con manganese, rame e zinco. Esteticamente le novità risultarono minime, e introdotte sempre per esigenze di peso. Per esempio, le vecchie maniglie furono sostituite da archetti metallici con serratura a pulsante, mentre i cerchi vennero realizzati in magnesio.

Alfa Romeo GTA da sballo

Tanto lavoro, ovviamente, fu concentrato sul motore. Partendo da quello della Sprint, furono sostituiti bielle, pistoni e testata, maggiorate le valvole e migliorato il sistema di alimentazione con carburatori più efficaci. Il bialbero da 1.6 sviluppava così fino a 115 CV che per le versioni da competizione salivano anche a 170, con altri 45 Kg in meno grazie all’eliminazione di paraurti e sedili posteriori. Tutto con un solo obiettivo: correre e vincere. L’Alfa Romeo Giulia GTA lo fece fin da subito nella cronoscalata Trento-Bondone e poi sui principali circuiti europei: Monza, Nurburgring e Mugello. Uno dei più grandi interpreti della GTA fu il pilota e volto noto della Tv Andrea De Adamich, plurititolato a livello europeo. Per possedere una Alfa Romeo GTA bisognava spendere almeno tre milioni, cinque per una da gara. Oggi ne servono molti di più. Sono pochissime quelle in circolazione, ne abbiamo scovata una sul web in vendita a 360mila euro. Ma tenuta bene!

Adesso la sigla GTA è della Giulia

Dopo oltre mezzo secolo, il testimone è raccolto dalla nuova Giulia GTA. Dicevamo sopra che si tratta di un’auto totalmente diversa, ma qualche punto comune con il suo illustre passato lo abbiamo trovato. Anche l’attuale versione è stata sviluppata da Autodelta, con la partnership di Sauber Group AG che si è occupata del miglioramento dell’aerodinamica attraverso l’utilizzo del carbonio per alcune componenti. Una collaborazione che ha portato benefici anche in termini di minor tonnellaggio: la Giulia GTA pesa 100 Kg in meno rispetto alla versione Quadrifoglio. È mantenuta la trazione posteriore. Prodotta in soli 500 esemplari, Giulia GTA insieme con la versione GTAm, dove “m” sta per modificata (con 540 CV di potenza, fa da 0 a 100 in 3.6 secondi), è un gioiello destinato ai veri appassionati del Biscione.