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Sicurezza stradale: una strada ancora in salita

19 Ottobre 2018

I numeri dicono che gli incidenti dal 2001 sono dimezzati, ma la mortalità sulle strade italiane è fra le più alte in Europa

Quando si parla di sicurezza stradale, i provvedimenti a tutela degli automobilisti non sono mai troppi. Eppure, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione che si sono susseguite negli ultimi decenni, sulle strade d’Italia e del mondo si continua a tenere comportamenti inappropriati, talvolta con le peggiori conseguenze. Qualche giorno fa l’Associazione senza fini di lucro “Fraternità della Strada” ha pubblicato un report sulla sicurezza stradale in Italia, rielaborando i dati Istat riferiti al 2017: il quadro che emerge è in chiaroscuro, con tendenze che si consolidano e nuove cattive abitudini che mettono a repentaglio la vita di molti automobilisti.

sicurezza stradale incidente

Foto di tommaso79

Sicurezza stradale. In aumento gli incidenti mortali

Partiamo dalle buone notizie: la ricerca mostra innanzitutto una diminuzione significativa degli sinistri se si considera un arco temporale ampio. Dal 2001 al 2017 c’è stata una riduzione del 33,5% degli incidenti stradali in Italia – passati da 263.000 a 174.933 unità – e del numero dei morti – si scende da 7.096 a 3379 – con un abbassamento del 52,4%. Scavando un po’ più a fondo si scopre però che, nel 2017, è tornato ad aumentare del 2,9% il numero delle persone decedute sulle strade italiane, nonostante si registri un contestuale calo della percentuale dei feriti.

sicurezza stradale incidente

Foto di fabiodevilla

Strade secondarie e distrazione, un mix letale

L’eccessiva velocità, da sempre una delle cause più frequenti di incidente, è stata scalzata al primo posto dalla distrazione di chi guida, per lo più legata all’utilizzo di smartphone e tablet. Questo fenomeno è particolarmente evidente analizzando i luoghi in cui avvengono gli incidenti: le strade cittadine mantengono il primato – dovuto alla grande concentrazione di auto – con il 74,6% dei sinistri, il 70,8% dei feriti ma con un numero molto più basso d’incidenti mortali, pari al 43,4% del totale. Anche per quel che riguarda le autostrade i numeri rispecchiano i trend degli ultimi anni, con il 5,4% dei sinistri, il 6,4% dei feriti e l’8,8% degli incidenti mortali. Ciò che colpisce sono i dati che riguardano quelle che vengono considerate “altre strade”: statali, provinciali ed extraurbane. Qui l’aumento degli incidenti mortali – molto probabilmente legato alla maggiore distrazione degli automobilisti – è cresciuto del 4,5% in un anno. Cresce l’indice di mortalità su questa tipologia di strade – calcolato come rapporto fra numero di morti e incidenti – che fanno registrare il 20% dei sinistri, il 22,8% dei feriti e il 47,8% d’incidenti mortali.

sicurezza stradale incidente

Foto di Stock-Asso

Regioni a confronto. Non mancano le sorprese

La rielaborazione condotta dall’Associazione consente di avere dati più veritieri rispetto a quanto accade nelle diverse regioni italiane (anziché prendere in considerazione i numeri assoluti, li si compara al numero complessivo della popolazione). Rapportando quindi il numero d’incidenti per mille abitanti si scopre che le regioni più virtuose sono quelle del sud, considerando tanto gli incidenti quanto il numero degli infortunati. Al primo posto di questa particolare graduatoria c’è infatti la Calabria, seguita da Basilicata, Molise, Campania, Valle d’Aosta e Sardegna. Le regioni fanalino di coda sono invece Lombardia, Lazio, Marche, Emilia Romagna, Toscana e, infine, la Liguria.

sicurezza stradale incidente

Foto di tommaso79

Estate pericolosa. I mesi in cui prestare maggiore attenzione

La media giornaliera d’incidenti nel 2017 è stata di 479. I mesi in cui questo dato viene superato sono maggio, giugno e luglio, rispettivamente con 16.110, 16.888 e 16.817 incidenti complessivi. Ma il record negativo è di agosto, il mese in cui più persone si mettono in viaggio per raggiungere i luoghi di villeggiatura, con un indice di mortalità di 2,3. Il discorso è molto simile se al posto dei mesi si prendono in considerazione i giorni della settimana: lunedì e venerdì – rispettivamente le giornate di rientro e di partenza per i weekend – sono quelli che fanno registrare il numero più alto d’incidenti, mentre nel fine settimana, nonostante la diminuzione complessiva dei sinistri, aumentano le vittime della strada.