Home / La denuncia di Enel X: piano colonnine elettriche ostacolato dalla burocrazia

La denuncia di Enel X: piano colonnine elettriche ostacolato dalla burocrazia

21 Novembre 2020

In una recente intervista sul Corriere della Sera Francesco Venturini, Amministratore Delegato di Enel X, ha denunciato rallentamenti nel piano d’installazione delle colonnine elettriche causato dalla burocrazia delle amministrazioni pubbliche

Parafrasando un noto spot televisivo potremmo dire: “No colonnine elettriche, No party”. Sì, perché nonostante la volontà del Governo d’incentivare l’acquisto di auto elettriche, sembra ci siano ancora grandi difficoltà per quel che riguarda le infrastrutture, indispensabili alla diffusione di questa tipologia di vetture. Mentre le case automobilistiche stanno facendo passi da gigante, lo stesso non si può dire per le amministrazioni pubbliche.

colonnine elettriche burocrazia Enel X

Colonnine elettriche bloccate dalla burocrazia

La denuncia arriva dall’Amministratore Delegato di uno dei player più importanti del settore: Enel X. Francesco Venturini in una interessante intervista al Corriere della Sera ha dichiarato che la lentezza con cui si sta sviluppando il sistema della rete delle colonnine elettriche in Italia è causato dalla farraginosità della burocrazia italiana. Idealmente tutti si professano a favore delle auto elettriche ma non appena gli operatori propongono spazi dove installare le stazioni di ricarica cominciano i problemi. Non c’è una normativa di riferimento. Non ci sono procedure definite. Ci sono innumerevoli permessi da chiedere.

Come superare l’impasse?

Per tentare di ovviare al problema, Enel X ha scelto di tentare di collaborare con i privati, individuando terreni e proprietari disponibili all’installazione delle colonnine elettriche in aree strategiche per la mobilità. La volontà è di focalizzarsi sulla posa d’infrastrutture di ricarica ultrarapide, fino a 350 kW, in grado di caricare la quasi totalità delle automobili in meno di quindici minuti. Un salto di qualità notevole che aiuterebbe almeno quanto gli ecoincentivi varati dal governo, visto che oggi una delle preoccupazioni più grandi che raccogliamo in concessionaria è proprio quella delle postazioni di ricarica.

colonnine elettriche burocrazia Enel X

Colonnine elettriche e burocrazia. C’è luce in fondo al tunnel?

In realtà negli ultimi mesi qualcosa sembra muoversi anche nei meandri delle amministrazioni pubbliche. Il Decreto Semplificazioni approvato a settembre obbliga i Comuni entro sei mesi a “disciplinare l’installazione, la realizzazione e la gestione delle infrastrutture”, prevedendo ove possibile “almeno un punto di ricarica ogni 1.000 abitanti”. Nel dispositivo approvato dal Parlamento sono previsti anche autorizzazioni più snelle per i privati e sgravi per il canone di occupazione del suolo pubblico per i distributori che erogheranno energia la cui provenienza sia certificata da fonti rinnovabili. L’obiettivo è l’installazione di 60mila colonnine elettriche nel più breve tempo possibile.

Il nodo autostrade

Un altro nodo da sciogliere per garantire che il sistema sia pronto a una presenza di auto elettriche importante è indubbiamente quello delle autostrade. Anche in questo caso ci sono stati rallentamenti negli ultimi anni causati da polemiche fra Autostrade per l’Italia e i privati pronti a investire. La società, al centro di un braccio di ferro con il Governo sulla concessione, sta comunque pianificando l’elettrificazione di circa 70 aree di servizio con colonnine di ricarica avanzate da 350 kW. Una situazione finalmente in evoluzione, quindi, che speriamo possa avere un’ulteriore accelerazione. Non c’è più tempo da perdere.

colonnine elettriche burocrazia Fiat 500 e