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Blocco del traffico a Milano. Quello che c’è da sapere

31 Gennaio 2020

Dopo diversi anni torna la domenica senza auto. Un provvedimento accolto come sempre da tante polemiche. Voi siete favorevoli o contrari?

Il blocco del traffico a Milano entrerà in vigore domenica 2 febbraio dalle dieci di mattina alle sei di sera. La circolazione è vietata a tutti i veicoli a motore. Circa settanta le pattuglie della Polizia Locale chiamate a monitorare il rispetto dell’ordinanza. È questa la decisione del Sindaco di Milano Giuseppe Sala dopo che, per la seconda volta in poche settimane, è scattato il protocollo regionale per tentare di abbassare i livelli delle polveri sottili nell’aria del capoluogo lombardo. Una scelta che, come sempre, ha innescato tante polemiche. Vediamo innanzitutto quali sono le deroghe previste e le strade che si potranno percorrere.

  Blocco del traffico MilanoFoto di Claudio Giovanni Colombo

Blocco del traffico. Le deroghe sui veicoli

Sono esclusi dal blocco del traffico tutti i veicoli elettrici e i veicoli ibridi plug-in e ibridi range-extendend circolanti solo in modalità elettrica e gli elettroveicoli ultraleggeri. Avranno libertà di circolare anche i mezzi delle forze di Polizia e dell’Esercito, Ambulanze, veicoli muniti di contrassegno per il trasporto di portatori di handicap esclusivamente per lo spostamento delle persone con disabilità e i veicoli usati per il trasporto di persone che si devono sottoporre a terapie indifferibili. Inclusi nelle deroghe anche le flotte del car sharing, taxi e NCC. L’elenco completo si può trovare facilmente sul sito del Comune.

Le vie di accesso alla città

Per semplificare l’ingresso in città ai veicoli che arrivano dall’hinterland milanese, sono esclusi dal divieto di circolazione gli accessi ai parcheggi d’interscambio collocati nei pressi delle stazioni della metropolitana Cascina Gobba, Forlanini, San Donato, Bisceglie, Lampugnano, Molino Dorino, S. Leonardo e Famagosta. Si potranno percorre anche il tratto di via Ripamonti adiacente al capolinea tranviario – fra il Comune di Opera e la via Gagini – e il tratto stradale compreso fra le Cascine Guascona e Guasconcina e il capolinea della linea automobilistica in via Jemolo a Muggiano.

Blocco del traffico Milano febbraio 2020Foto di Pierre-Olivier

Facilitazioni per chi si reca allo stadio San Siro

Domenica è programmata per le 15 la partita casalinga del Milan contro il Verona. Per agevolare l’accesso alle aree di sosta limitrofe allo stadio Meazza, a partire dalle ore 12 si potrà circolare in alcune arterie della città. Ecco l’elenco: via Sant’Elia, nel tratto compreso tra le vie Natta e Diomede; via Diomede, nel tratto compreso tra le vie Sant’Elia e Caprilli; via Natta; via Montale, nel tratto compreso tra le vie Natta e Ippodromo; via Patroclo, nel tratto compreso tra le vie Ippodromo e Achille; via Achille; viale Caprilli; piazzale dello Sport; via degli Aldobrandini; via Palatino; via Rospigliosi; piazza Axum; via Harar; via Tesio; via Novara, nel tratto compreso tra l’innesto alla tangenziale Ovest e via Harar.

Blocco del traffico. Quando la prima volta?

Dopo le dichiarazioni del Sindaco Sale sono ovviamente scattate le polemiche politiche. In realtà questo sistema è stato utilizzato da Giunte di colori politici diversi. Risalendo la storia delle domeniche a piedi scopriamo che la prima fu realizzata il 2 dicembre del 1973: in carica c’era il Governo Rumor che, dovendo far fronte alla crisi petrolifera di quegli anni, decise fra le altre cose di bloccare la circolazione di tutti i mezzi a motore, in tutta Italia, per l’intero arco delle ventiquattro ore dei giorni festivi, con l’obbligo di rispettare la norma anche per tutti i rappresentanti delle istituzioni, compreso il Presidente della Repubblica. Il divieto rimase in vigore fino al 10 marzo. Fu in quel periodo che la città sperimentò per la prima volta le tanto vituperate (per alcuni) domeniche a piedi.

Blocco del traffico 1973Foto di Gabriele Maggi