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Stangata 2018: rincari e aumenti sulle autostrade

15 Gennaio 2018

Non è iniziato bene il 2018. Da qualche giorno sono scattati gli aumenti sulle autostrade italiane che graveranno sulle tasche degli automobilisti. Sono legittimi questi aumenti?

Non abbiamo fatto in tempo a posare i calici dei festeggiamenti di Capodanno e a mettere via Presepe e albero di Natale che già dobbiamo fare i conti con delle brutte notizie. Da qualche giorno infatti sono entrati in vigore gli adeguamenti tariffari delle società che hanno in gestione i diversi tratti autostradali del nostro Paese.

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Aumenti sulle autostrade: è record valdostano

A stabilire il record degli aumenti è sicuramente il tratto d’autostrada che da Aosta punta verso il Monte Bianco, passando per una delle più famose località valdostane: Courmayeur.

I rincari sono arrivati a toccare una percentuale record: il 52,69%. Motivo? La Società che gestisce quel tratto d’autostrada, la RAV (Raccordo Autostradale Valdostano), ha spiegato in una nota che si tratta di “aumenti disposti a causa di mancati e/o minori adeguamenti tariffati riconosciuti nel periodo compreso fra il 2014 e il 2017”. Il dato di fatto è che questa Autostrada non ha caselli, si entra e si pagano 8,40 euro, che si debba uscire a Entrèves per proseguire verso il traforo del Monte Bianco, o che ci si fermi prima a Courmayeur, Morgex o Saint-Pierre. Limite di velocità fissato a 100 km/h vista l’assenza della corsia di emergenza. Unica nota positiva: almeno fino al 2018 rimangono attive le offerte per residenti, pendolari e possessori di Telepass.

Aumenti sulle autostrade: doppia cifra per la Milano Serravalle

Se Courmayeur è una meta invernale rinomata per molti milanesi, la Liguria è ritenuta un po’ l’affaccio sul mare di Milano. Purtroppo però raggiungerla sarà più dispendioso, visto che dall’inizio di gennaio la società Milano Serravalle – Milano Tangenziali Spa ha avuto il permesso dal Ministero di aumentare del 13,91% le tariffe sulle tratte che gestisce: l’A7 e le tre Tangenziali milanesi (Est, Nord e Ovest), oltre al raccordo Bereguardo – Pavia e alla Tangenziale pavese. Una vera e propria stangata per tutti gli automobilisti milanesi e per tutti i pendolari che arrivano dalla Brianza, che dall’1 gennaio al casello di Agrate/Vimercate si ritroveranno a pagare 2 euro anziché 1,70.

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Aumenti sulle autostrade: coinvolta anche la Milano – Torino

E dopo gli aumenti riguardanti la Valle d’Aosta e la Liguria, non potevano mancare anche quelli dei collegamenti da Milano verso il Piemonte. Parliamo ovviamente dell’Autostrada A4, per quel che riguarda il tratto che collega Milano e Torino. Qui l’aumento si ferma all’8,34%, ma provando ad andare un po’ più indietro nel tempo scopriamo che è una delle autostrade che ha subito gli incrementi di tariffe più significativi: dai 14,10 euro del 2015 ai 16,80 euro del 2018, per un aumento complessivo del 19%, pari a 20 volte la crescita dell’inflazione.

Aumenti sulle autostrade: record Teem per costo al chilometro

È in Lombardia l’autostrada con il costo al chilometro maggiore. Parliamo della ormai tristemente famosa Tangenziale esterna di Milano, arrivata a costare 20 centesimi ogni mille metri dopo l’aumento del 2,70%, a fronte di un costo medio sulle autostrade italiane di otto centesimi. Aumento del 4,69% anche per la Brescia – Bergamo – Milano, più nota come BreBeMi, spesso al centro di polemiche per la scarsa quantità di veicoli presenti sul tragitto a causa dei costi già alti. Per quel che riguarda gli altri rincari oltre a quelli che vi abbiamo segnalato fin qui, ecco un breve elenco: +1,51% su tutta la tratta gestita da Autostrade per l’Italia Spa, +1,42% sulla Torino – Ivrea – Aosta, + 1,67% sull’Autostrada del Brennero, + 2,08% sulla Brescia – Padova, + 4,31% sulla Tangenziale di Napoli, + 2,10% sulla Cisa e sul tratto autostradale ligure – toscano, + 5,98% per la Napoli – Pompei – Salerno e + 12,89% per la Roma – Teramo e la Roma – Pescara.

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