Home / Il futuro dell’auto è online

Il futuro dell’auto è online

Fiat-500X_WiFi

Le abitudini cambiano anche in concessionaria. Se fino a qualche anno fa sulla scelta di un’auto nuova o usata influivano solo le prestazioni, il design e il colore della carrozzeria, ora anche la tecnologia diventa un parametro da tenere in considerazione: a partire dall’infotainment, cioè la possibilità ad esempio di ascoltare musica in streaming, leggere le ultime notizie online o aggiornare i social. Tutto questo mentre si è alla guida.

Accordo Fiat-Accenture

Va proprio in questa direzione l’accordo sottoscritto poche settimane fa tra Accenture, azienda globale di consulenza direzionale, servizi tecnologici e outsourcing, e Fiat Chrysler Automobiles (FCA) nell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) per realizzare la gamma più avanzata di servizi internet all’interno dei veicoli. Quali saranno i frutti di questa collaborazione tra colossi? Dotare le automobili dei nuovi servizi Uconnect™ Live che includono – si legge nel comunicato stampa di Accenture – “una serie di utility basate su internet (funzioni di comunicazione, intrattenimento e navigazione), concepite per aiutare i conducenti a restare concentrati sulla guida”.

Cheeni650

Foto Motorblog

I tre capisaldi secondo Ford

Altre novità riguardo al rapporto tra web e auto del futuro sono emerse dal recente Mobile World Congress di Barcellona, la più importante fiera al mondo sulla telefonia mobile. In questa occasione Don Butler, da circa un anno executive director Connected Vehicle and Services di Ford, ha elencato i tre capisaldi della connettività sulle quattro ruote:

  • l’automobile intesa come ricevitore di segnali;
  • l’integrazione auto-smartphone;
  • l’automobile che si trasforma in un dispositivo di comunicazione grazie ad app sviluppate ad hoc.

I dati, insomma, «viaggeranno in modo bi-direzionale fra l’abitacolo e il cloud (il sistema di archiviazione grazie al quale le risorse e i software non risiedono all’interno dei device, ma sono accessibili attraverso la rete, ndr): l’auto sarà uno degli elementi chiave di quel grande ecosistema di oggetti connessi che si chiama Internet of Things (internet delle cose, ndr)». Molto più che il semplice infotainment, insomma: secondo Marcello Tamietti, Connected vehicle lead di Accenture Digital, da un lato nel cloud saranno accessibili le informazioni prodotte dai sensori di bordo, dall’altro i software di analisi anticiperanno, ad esempio, i livelli di usura dei singoli componenti. Nel 2020, secondo Tamietti, «il 40% del valore di un’auto sarà imputabile a elettronica, silicio e software. Oggi siamo al 20%».

SYNC-4_Glympse

Foto ITS International

Nel 2018 il 60% delle auto nuove sarà online

Secondo Don Butler, inoltre, il 60% delle auto nuove in consegna nel 2018 saranno connesse alla rete attraverso tecnologie mobili. Nel 2020 saranno 250 milioni, secondo la società di ricerca Gartner, che stima un giro d’affari di 141 miliardi di dollari. Fa previsioni a lunga scadenza anche Gsma, l’associazione internazionale degli operatori di telefonia mobile Gsm, secondo cui entro il 2025 le automobili saranno tutte connesse alla rete; oggi la domanda è già molto forte nei Paesi emergenti come Brasile, Russia, India e Cina oltre, ovviamente, a Europa e Stati Uniti.

Vodafone guarda avanti

Un ultimo caso interessante è quello che riguarda Vodafone: il colosso delle telecomunicazioni sta sviluppando un polo d’eccellenza a Varese per la ricerca e lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi per il settore automotive, basati sull’utilizzo di schede Sim per collegarsi in rete. Questo attraverso l’acquisizione dell’azienda italiana Cobra, in passato eccellenza nella produzione di antifurti: un investimento da circa 140 milioni di euro, che permetterà a Vodafone di realizzare tutti i componenti della catena: dalla progettazione alla produzione, fino allo sviluppo software, alla fase di test e alla connettività.

Foto homepage Cheeni