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Abarth spoiler, una storia tutta italiana

17 Giugno 2020

Non solo marmitte e kit di trasformazione per la casa fondata da Carlo Abarth, che sviluppò (e lo fa tuttora) studi all’avanguardia per migliorare l’assetto delle automobili. Lo spoiler, in questo senso, gioca un ruolo decisivo

Abarth fu una delle prime case a montare sulle sue auto lo spoiler. Un elemento dalla duplice identità: prima di tutto aerodinamica, come si evince dal suo nome tecnico, deflettore di flusso, perché ha la funzione di incanalare l’aria verso il basso garantendo una maggiore aderenza al suolo; ma è anche uno strumento di design, che dona alla vettura un look più aggressivo e sportivo.

Abarth spoiler

Abarth spoiler, la storia e le curiosità

Le origini dello spoiler sono tutte italiane. La prima apparizione la registriamo sul circuito di Monza, non a caso uno dei più veloci d’Europa. Lo utilizza la Ferrari su una 246 SP del 1961; l’intuizione arriva da un pilota collaudatore che nel suo background professionale ha anche esperienze in campo aeronautico. Poi fu la volta di Abarth che concentrò molti dei suoi sforzi – oltre che allo sviluppo di kit di trasformazione e marmitte – negli studi aerodinamici in pista e sulle strade. Non sono un caso i 133 record di velocità ottenuti dai suoi bolidi. Siamo nel 1962 e la Abarth 1000 Corsa utilizza una sorta di cofano posteriore aperto che ispira Carlo Abarth a costruire il primo spoiler in resina quattro anni più tardi. Il resto è storia. Lo troveremo anche sulla mitica Lancia Delta Integrale degli anni ’80 e farà anche qualche (sfortunata) comparsata addirittura sulle moto (la prima volta nel 1974 su una Augusta, ci riprovò nel 2009 Ducati, ma furono esperimenti da dimenticare).

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Abarth spoiler

Abarth spoiler, oggi è ad Assetto Variabile

Insomma, lo spoiler è cosa da automobili, e Abarth ne ha fatta di strada dal 1966 a oggi. Il più recente sviluppo si chiama Spoiler ad Assetto Variabile ed è una delle grandi novità che caratterizzano la Abarth 695 70° Anniversario. Testato nella galleria del vento di FCA ad Orbassano (Torino) e sul circuito di Vallelunga (Roma), ha la particolarità di essere regolabile manualmente in 12 posizioni con un’inclinazione che può variare da 0° a 60°. Con la massima inclinazione e a una velocità pari a 200 all’ora, il carico aerodinamico aumenta di 42 Kg assicurando un comportamento stabile dell’autovettura soprattutto sul misto veloce. Decisivo, in questo senso, il test effettuato sul “Curvone” di Vallelunga dove lo spoiler garantiva una guida più pulita e con il 40% in meno di correzioni sullo sterzo.

Abarth spoiler

Abarth spoiler… ma non solo

Non è soltanto Abarth a proporre lo spoiler sulla sua gamma di automobili. Non può ovviamente mancare sulle versioni più sportive di Alfa Romeo, a partire dalla Giulia GTA riproposta a inizio marzo e ispirata tecnicamente e concettualmente alla Giulia GTA del 1965. Lo spoiler è tra le dotazioni anche dell’accoppiata Giulia e Stelvio Quadrifoglio MY 2020, anche in carbonio nel pacchetto di Mopar. E c’è lo spoiler anche sul tetto della nuova Fiat Tipo Sport. Insieme al diffusore posteriore e alle minigonne laterali, lo spoiler richiama al mondo delle corse, oltre a migliorare in generale l’aerodinamica del mezzo.

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