Apparve per la prima volta su una Y nel 1997 e ora lo ritroviamo anche sulla Ypsilon. Ma le sue origini sono ancora più lontane nel tempo: fu il simbolo della Squadra corse. Oggi è ancora nelle concessionarie, immutato simbolo di stile
L’Elefantino Blu di Lancia Ypsilon è vivo e vegeto. Non fa parte solo della sfera dei ricordi di un’auto che ha segnato un’epoca per la casa di Chivasso, ma la Lancia Ypsilon Elefantino Blu è ancora oggi nelle concessionarie Lancia una presenza fissa. “Piccolo portafortuna, simbolo di fedeltà, stima e simpatia” lo definiva qualche anno fa proprio Lancia. Ma non solo. È anche sinonimo di glamour, fashion e stile, le caratteristiche imprescindibili del marchio e di un modello particolarmente gradito dal pubblico femminile: su dieci Lancia Ypsilon immatricolate, sette proprietarie sono donne svela un recente studio condotto proprio dalla casa madre.
Lancia Ypsilon Elefantino Blu… dal 1997
La prima Elefantino Blu fu una Y, antenata (ma non troppo) della Ypsilon. Era la versione “entry level” del modello lanciato nelle concessionarie Lancia nel 1997. Ed ebbe un grande successo specie tra i più giovani per un semplice motivo: l’ottimo rapporto qualità prezzo. Un’utilitaria ben equipaggiata, elegante, colorata, dotata di finiture di classe ma adatta a tutte le tasche. Rimase in commercio fino al 2003, poi ritornò una decina di anni dopo e ancora oggi contribuisce a far sì che la Lancia Ypsilon sia uno dei modelli di riferimento del segmento B italiano.
Elefantino Blu, ma non solo
L’Elefantino Blu è il più popolare. E anche il più venduto. Ma i colori sono più d’uno. Come detto il blu rappresentava la “entry level” già nel 1997. Passò un anno e il simpatico animaletto apparve tinto di rosso per la versione più sportiva, quella con i cerchi in lega bruniti da 15″, le calotte degli specchietti retrovisori in grigio titanio, la calandra in tinta con la carrozzeria, il volante e il pomello del cambio in pelle con cuciture rosse e la strumentazione interna retroilluminata di colore rosso.
Forse in pochi lo sanno ma c’era anche la Elefantino Blues, derivata dalla Elefantino Blu ma dotata di autoradio con lettore cd di serie, specchietti in tinta con la carrozzeria e l’airbag. Dal 1997 al 2003 circolarono oltre 320mila elefantini blu, rossi e blues, quasi la metà di tutte le Y vendute in quel periodo. E nel 2013 l’elefantino si colora anche di fucsia. Ma non solo, l’anno dopo spunta anche quello giallo lime…
Elefantino blu, storia e curiosità
Ma perché proprio l’elefantino? La spiegazione c’è, forse anche più di una. La più accreditata è quella che vuole come “decisore” Gianni Lancia, figlio di Vincenzo fondatore della casa di Chivasso. Siamo nel 1953 ed eredita dal padre la gestione della casa automobilistica. Pare non sia stato un grande imprenditore, sbagliò un paio di investimenti (volle addirittura costruire un grattacielo…) e concentrò gran parte dei suoi sforzi nel reparto corse scegliendo come simbolo proprio l’elefante per contrapporlo al cavallino rampante della Ferrari.
Nella simbologia orientale rappresenta la forza, la posizione predominante, per alcuni con la proboscide protesa sta a significare la vittoria. Sulle auto Lancia durò un paio d’anni per poi tornare nel 1963 nella scuderia HF grazie a Cesare Fiorio. Secondo un’altra corrente di pensiero, invece, l’elefante divenne simbolo di Lancia perché ne fu regalato uno vero al fondatore Vincenzo da un maharaja. Quale sarà la versione corretta?
Lancia Ypsilon regina del segmento B
Intanto la Lancia Ypsilon – l’unico modello prodotto dalla casa piemontese – nel 2017 si è confermato come il secondo modello più venduto in Italia (60.321 immatricolazioni contro le 145.9191 della Fiat Panda prima assoluta) e il primo del segmento B davanti a Clio e C3. A gennaio ne sono state vendute 4.250.
