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Sistema tutor: serve frenare sotto il portale?

11 Settembre 2017

C’è molta confusione sul sistema di funzionamento dei tutor in autostrada. Proviamo a diradare la nebbia e a fare chiarezza su come funzionano. Sfatiamo subito un mito: frenare di colpo non serve a nulla.

Sono passati 13 anni dall’introduzione del tutor in autostrada in Italia. Era il 2004 quando il cosiddetto “Sistema informativo per il controllo della velocità” (SICVE) cominciava a misurare le velocità delle nostre auto sulle strade. Ma siamo sicuri di sapere come funziona? Proviamo a capirlo insieme.

tutor mocauto 2

Come funziona il tutor?

L’amministrazione del sistema Tutor è gestita dalla Polizia Stradale.
In molti pensano che basti rallentare sotto i due portali – di solito compresi in una distanza minima di 10 km e una massima di 25 km – per evitare la sanzione. In realtà farlo non serve a nulla, anzi è pericoloso. Il sistema infatti non rileva la velocità delle auto come un normale autovelox.
I sensori posti nell’asfalto – che servono per individuare la tipologia di veicolo cui è abbinata una velocità massima consentita – attivano le fotocamere posizionate in alto, così che possano registrare targa, data e orario del passaggio del veicolo. Lo stesso procedimento avviene al passaggio sotto il secondo portale. I dati, una volta acquisiti, sono inviati a un sistema telematico che calcola la velocità media dividendo la distanza fra i portali per il tempo impiegato.

A quanto ammontano gli importi delle multe?

Le contestazioni alle sanzioni derivanti dal sistema tutor sono complesse, e vanno effettuate presso il giudice di pace competente sul territorio in cui si trova il secondo portale.
Gli importi delle multe sono i seguenti: 35 euro dai 136 km/h ai 147 km/h, 143 euro di multa e 2 punti della patente tra i 148 km/h e i 178 km/h, 357 euro di multa e 10 punti della patente e sospensione da 1 a 3 mesi della patente stessa se si superano i 179 km/h.

Il tutor è attivo anche di notte?

Il sistema Tutor è progettato per funzionare anche la notte: le fotocamere, infatti, riescono a individuare le targhe anche al buio. Il SICVE è progettato per restare attivo con qualsiasi condizione climatica, adeguandosi anche alla velocità massima consentita in caso di maltempo: 110 km/h. Inoltre il sistema è in grado di rilevare anche i veicoli che viaggiano in corsia d’emergenza.

Il tutor deve essere segnalato?

Sì, la legge prevede che ci siano cartelli informativi, sia normali che elettronici, posizionati in un raggio che va dai 4 km ai 250 metri.

Posso sapere dove sono i tutor?

Sul sito di Autostrade per l’Italia è presente una pagina che segnala i sistemi attivi. Non tutti sono funzionanti 24 ore su 24. Un servizio utile è anche quello predisposto dalla Polizia di Stato, che pubblica l’elenco delle postazioni fisse.