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Perché Fiat Panda si chiama così?

21 Settembre 2017

Il simpatico animale non centra nulla con il nome dell’auto più amata dagli italiani e costantemente in vetta alle classifiche di vendita. Si ispira invece a una dea romana poco conosciuta, scelta quanto mai azzeccata. E non mancano i curiosi aneddoti.

Perché la Fiat Panda si chiama proprio Panda? Quali origini ha il nome poi diventato un’icona per tutti gli automobilisti italiani? Del resto chi non è mai salito a bordo, come pilota o semplicemente come passeggero, della city-car più amata dagli italiani e, ancora oggi, la più venduta sul mercato nostrano? In questo articolo racconteremo alcune curiosità di un’auto (e soprattutto sul suo nome) che ha accompagnato intere generazioni.

fiat panda 2

E se la Panda si fosse chiamata 141?

“I nomi di automobile sono ancora, in larga misura, terra incognita per i linguisti”. Inizia così uno scritto intitolato Significati e senso dei nomi di automobile firmato da Riccardo Regis, professore associato di linguistica italiana all’università di Torino. Proveremo comunque a fare un po’ di chiarezza partendo proprio da Fiat arrivando poi a Panda, con un paio di curiosi aneddoti. Si comincia dalla casa costruttrice torinese che, almeno inizialmente, assegnò i nomi delle sue auto con le cifre corrispondenti alla potenza o alla cilindrata dei modelli per poi passare a una fase in cui le cifre erano indicative del numero di progetto. Quando però il marketing cominciò a contare qualcosa anche nell’industria automobilistica le cose cambiarono. Se non fosse stato per i cosiddetti creativi, la Panda si sarebbe chiamata 141…

Panda vintage

Il nome Panda deriva da… una dea

E invece si chiama Panda, ma l’animale simbolo del WWF non centra nulla. Anzi, negli anni Ottanta la scelta di Fiat provocò quasi un incidente diplomatico proprio con la più famosa organizzazione internazionale di protezione ambientale. Lo si legge ne Il grande libro delle piccole Fiat (Nada Editore) scritto da Alessandro Sannia il quale sostiene che tutto rientrò nella normalità solo dopo una generosa donazione elargita da parte di Fiat al WWF. Panda invece deriva dal nome della divinità minore romana protettrice delle strade e dei viaggiatori, che teneva libere le strade (dal verbo latino pandere, aprire).

Per sempre Panda

Il nome Panda non ha avuto pace anche nei primi anni Duemila, quando Fiat lanciò la nuova generazione (nella foto) destinata a dominare per anni il mercato italiano delle auto nuove. Che non avrebbe dovuto chiamarsi come la sua famosa antenata ma, proprio per non confondere, assumere il nome di Gingo. Era già tutto pronto – targhette di metallo incluse – e pare che qualche esemplare sia stato anche venduto sotto queste sembianze. Questa volta ad arrabbiarsi non fu il WWF ma la Renault che aveva già la Twingo. Da qui il dietrofront di Fiat che riparò in Panda rifacendosi alla tradizione. Scelta (casuale) quanto mai azzeccata…

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Panda lancio 2003

Fiat Panda, obiettivo 200 mila in Europa

Il mercato dell’auto in agosto non è andato in vacanza e ha fatto registrare un +15,77% rispetto a dodici mesi prima. Era dal 2009 – nel pieno degli eco-incentivi – che non si assisteva a un mese estivo così forte. E ovviamente Panda comanda ancora tutte le classifiche di pertinenza: quella generale (4.743 modelli venduti, erano 4.695 nel 2016) davanti a Fiat Tipo e Lancia Y e quella del segmento A. Da gennaio ad agosto Panda ha già sfondato quota 100 mila esemplari venduti (101.542, erano 99.767 nel 2016), una cifra che permette alla citycar di casa Fiat di dominare anche le classifiche europee del segmento A: nel primo semestre sono state immatricolare oltre 110 mila Panda (+1%) nel Vecchio continente, la 500 è a quota 107 mila (+4%), ma con una differenza sostanziale. Il 79% di Panda è venduto in Italia – un dato che certifica il carattere prettamente nazionale del modello – solo il 30% per quanto riguarda la 500 che quindi piace molto anche oltre i confini nazionali. E l’obiettivo 200 mila (per entrambe) sembra a portata di mano

Panda Cross 2017