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Milano deserta. Arriva il caldo, si svuotano le città.

Sembrava impossibile fino a un momento fa, quando andavamo in giro con le gomme invernali e il riscaldamento al massimo in macchina, ma finalmente è arrivata l’Estate e – come tutti gli anni – durante i week end sono cominciati i “fuggi fuggi” alla ricerca di un po’ di refrigerio: in montagna, al mare, al lago, ovunque, ma non si resta a Milano con i suoi 45° percepiti causa umidità alle stelle.

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Milano deserta. Liberi di scegliere

Stanno per finire le serate passate a cercare un parcheggio sotto casa, decine e decine di minuti trascorsi ad ascoltare l’ultima playlist di Spotify alla caccia di un pertugio in cui incastrare il proprio veicolo. Per qualche settimana non vivrete più quell’attimo tremendo in cui penserete di aver trovato finalmente parcheggio, per poi scoprire subito dopo che era occupato da una di quelle “adorabili” microcar. Le scuole sono finite, nei week end Milano fa le prove generali per agosto. Andrete a cena con i vostri amici, magari uscirete persino a bere qualcosa, e una volta tornati a casa avrete solo l’imbarazzo della scelta.

Milano deserta. Dove sono tutti?

È evidente che le macchine non spariscono. Le macchine seguono i loro proprietari. E i milanesi hanno solo tre destinazioni possibili per ripararsi dall’ondata di caldo: “Curma”, “Santa” e Bellagio. Ce n’è per tutti i gusti. Chi si rinfresca con un po’ di bollicine e la brezza del Mar Ligure, chi con bel bianchino e il fresco delle montagne valdostane a Curmayeur, chi preferisce una passeggiata godendosi un bel gelato in riva al Lago di Como. I tre “sancta sanctorum” del meneghino per fuggire dall’umida calura sotto la Madonnina.

Milano deserta: di giorno la piscina all’aperto

Per chi decide di restare a Milano – magari costretto a dover lavorare anche nel week end – ma vuole comunque tentare di ricercare un po’ di frescura, ci sono le piscine all’aperto, oltre, ovviamente, all’Idroscalo.

Lì il milanese, pur di sfuggire al caldo, sopporta bambini urlanti e vicini chiassosi, resiste dal richiamare bagnanti senza la cuffia per il quieto vivere, si lamenta per l’aumento i prezzi, e, munito di Gazzetta e Corriere, fra una nuotata e l’altra, si gode il meritato riposto. Pensando al week end successivo, quando, finalmente, raggiungerà gli amici a “Curma”.

Milano deserta: la Sera tutti nello stesso posto

Se di giorno sono le piscine a raccogliere il milanese solitario e quasi sciolto, la sera l’appuntamento per tutti è in due luoghi simbolo della città: l’Arco della Pace e la nuova Darsena. Nel resto della città palle di polvere attraversano l’asfalto rovente, le zanzare fanno stragi nelle case, i parcheggi si domandano dove siano finite le auto. Senza che nessuno abbia creato un evento su Facebook il salotto di Milano si divide ormai fra quei due luoghi. Chi preferisce fare quattro passi va in Darsena, chi si vuol sedere va all’Arco. C’è anche la possibilità di scegliere. Anche se con questo caldo il solo dover decidere cosa fare è stancante. E il milanese, in fondo, ha bisogno di riposarsi.

Milano deserta: l’escursione termica

Un altro luogo di concentrazione d’individui alla disperata ricerca di abbassare la propria temperatura corporea è il supermercato, che nei mesi estivi diventa molto più accogliente. Innanzitutto c’è meno gente, quindi non bisogna fare incontri di wrestling per arrivare a prendere frutta e verdura. E poi c’è lei, l’aria condizionata, che crea un’escursione termica di circa 20 gradi centigradi fra l’interno e l’esterno. Il problema, direte voi, è quando si esce. E avete ragione. Perché quando si esce ci si scioglie come neve al sole. Era meglio andare a “Santa”, a “Curma” o al lago.