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Mezzo secolo di Fiat 127

18 Gennaio 2021

Chi ha più di cinquant’anni, come lei, non può non ricordarsela anche perché ne furono vendute oltre cinque milioni. La 127 ha segnato almeno un decennio dell’automotive italiano, sicuramente tutti gli anni 70. Poi arrivò la Uno

Tra i compleanni automobilistici del 2021, il 50esimo di Fiat 127 è quello che di più stuzzica la fantasia degli appassionati. Potrebbe tranquillamente essere utilizzata come vettura ufficiale della rubrica “Come eravamo”, avendo caratterizzato quasi due decenni della produzione industriale di Fiat, scelta in concessionaria e guidata da cinque milioni di italiani dal 1971 al 1987 (e oltre).

Fiat 127 viene dopo…la 128

Nacque nel 1971 per sostituire la 850, auto del boom economico italiano venduta in 2.2 milioni di esemplari. Quando la concorrenza straniera cominciò a incalzare, si decise per un cambio di rotta. Il disegno della 127 fu affidato alla matita di Pio Manzù. La parte meccanica invece fu opera di Dante Giacosa. Della 850 Sport, la versione coupé, la 127 ereditò il motore 900 a 4 cilindri. In commercio, nei primissimi anni 70, c’erano anche la 128 e la A112, dove A sta per Autobianchi, marchio della galassia Fiat da cui deriva anche l’attuale Lancia Ypsilon. Molte le affinità con la 128 a livello tecnico, mentre le principali novità portate dalla 127 furono il motore anteriore trasversale e la trazione anteriore.

Fiat 127 è subito Auto dell’anno

La Fiat 127 arrivò nelle concessionarie nell’aprile del 1971. Chi non la vide su strada fu proprio colui che la ideò. Pio Manzù (al secolo Pio Manzoni), designer dalla mentalità molto aperta, quasi visionaria, morì infatti un paio di anni prima, quando oramai il progetto era pronto, a causa di un incidente stradale. Nel momento in cui arrivò nei saloni era lunga 3 metri e 59, larga 1 e 52, con abitacolo e bagagliaio assai spaziosi per l’epoca (e per le dimensioni dell’auto). Nel 1972 raccolse subito i favori della critica e fu eletta “Auto dell’anno”, il miglior biglietto da visita per una vettura destinata al successo. Fu il terzo modello di Fiat a vincere il premio più ambito dopo la 124 e la 128, appunto. Mise in fila Renault 15 e 17 e Mercedes R107. Fu la prima di tre serie, la più celebre e amata che già nel 1974 tocca il milione di unità. L’anno prima era stata l’auto più venduta in Europa.

Fiat 127, largo alla seconda serie

Nel 1977 arrivò la seconda serie della 127 che un paio di anni dopo toccò quota quattro milioni di unità prodotte. Come per tutte le Fiat che si rispettino, anche 127 ha le sue serie speciali. Già nel 1974 uscì dalle linee di produzione la “Special”, quattro anni dopo arrivò anche la versione sportiva sulla scorta dei successi di A112 Abarth. Differenza rispetto alla versione base? Con la Sport si passò da una velocità massima di 140 Km/h ai 160 orari. C’è la calandra con lo stemma circolare e il logo 70HP. Nel 1979 arricchirono la gamma anche la Top e soprattutto la Rustica che ha una particolarità non da poco: la produsse Lamborghini. L’azienda di Sant’Agata non se la passava bene e allora “mamma Fiat” le offrì una commessa per tirare il fiato. Missione compiuta.

Dopo la 127 arriva la Uno

Nel 1981 entrò nelle concessionarie la terza serie di 127 completamente rinnovata rispetto al passato. Esordì, per la prima volta, la versione con 5 marce su base Super che si chiamerà “Super 5 Speed”. Ma oramai era un’auto che aveva fatto il suo tempo e il suo successo sul mercato fu molto limitato rispetto alle prime due versioni. Nel 1983 era già in commercio la Fiat Uno, l’auto che farà saltare il banco e di fatto manderà in pensione nel 1987 la 127. Che ebbe un ultimo sussulto nel 1983 quando venne prodotto il modello “Unificato” sia per il mercato europeo che per quello sudamericano, rivolto a chi non poteva permettersi di acquistare la Uno, più moderna e costosa.