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Approvato il PUMS di Milano

Sono ormai diversi anni che a Milano si discute del nuovo Piano della Mobilità Sostenibile (PUMS). È stato approvato dalla Giunta nel 2015 e poi sottoposto a un primo esame da parte dei cittadini, che hanno potuto presentare quelle che vengono definite osservazioni, che sono in realtà proposte di integrazione o modifica. Il testo è stato appena approvato in Consiglio Comunale e sarà sottoposto nuovamente all’attenzione dei milanesi, per poi adottarlo definitivamente – si ipotizza – entro la fine del 2017.

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Cos’è il PUMS?

Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è un documento strategico di pianificazione che ha l’obiettivo di orientare le politiche riguardanti il trasporto nelle città. A cosa serve? A tracciare le linee guida, per un decennio, degli interventi che dovrebbero essere eseguiti per migliorare la situazione, affrontando le sfide e i problemi connessi al trasporto nelle aree urbane, in maniera più sostenibile e integrata. Il PUMS non entra nel merito della progettazione e del reperimento dei fondi, ma fotografa semplicemente le necessità e le linee di forza da sviluppare.

Di cosa parla?

Il documento affronta diverse tematiche connesse al complesso sistema dei trasporti milanese: il futuro del trasporto pubblico, la crescita dei mezzi in condivisione, l’aumento della rete ciclabile, la realizzazione di una low emission zone, l’ampliamento delle zone 30, le misure per il carico e scarico merci. L’ampiezza delle questioni affrontate non deve far pensare che, nelle quasi 400 pagine in discussione – disponibili sul sito del Comune – non siano individuate anche soluzioni per i problemi minori più legati ai singoli quartieri.

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Foto Sito Comune di Milano

Più metropolitane…

Una parte importante è certamente quella che riguarda lo sviluppo della rete metropolitana. L’esigenza di connettere meglio l’hinterland milanese con la città – per garantire un servizio che possa andare incontro a un numero di utenti sempre maggiore – si traduce con la volontà di prolungare M2, M3, M4 e M5 (mentre i lavori di prolungamento della M1 fino a Monza Bettola sono ripresi da qualche giorno).

La linea verde dovrebbe essere prolungata da Assago a Rozzano e da Cologno Nord fino a Brugherio. La linea gialla si addentrerebbe nella città di San Donato, con una seconda fermata che nel testo è chiamata “San Donato Est”. La linea lilla da San Siro arriverebbe fino a Settimo Milanese e da Bignami correrebbe fino a Monza (in questo caso c’è un iter già avviato con fondi garantiti dal Governo). C’è un’indicazione che riguarda anche la linea blu, la linea 4 – sì, a Milano abbiamo la linea 5 senza aver ancora completato la linea 4, che doveva essere pronta per Expo – che si vorrebbe far arrivare fino a Corsico.  E, sognando, c’è anche l’ipotesi di una sesta metropolitana, l’arancione, che dovrà collegare Baranzate e Molino Dorino a Ponte Lambro e Noverasco passando a sud-est del centro storico.

… con più parcheggi

Dopo aver aumentato il costo della sosta sulle strisce blu nel PUMS sono individuati i luoghi nei quali ci sarebbe la necessità di creare parcheggi: lungo le direttrici ferroviarie e nei luoghi in cui si vorrebbero costruire i nuovi capolinea (via Novara, San Donato, Monza Bettola, Lambrate, solo per citarne alcuni).

Area C non si tocca

Area C resterà delle dimensioni che abbiamo conosciuto in questi anni; non sono previsti allargamenti, sicuramente non prima della fine dei lavori per la metropolitana 4.

Diverso il discorso per la LEZ; qui i desiderata presenti nel piano hanno avuto un immediato riscontro. Entrerà infatti in vigore nei prossimi mesi la Low Emission Zone, un sistema di telecamere poste vicine ai confini della città che controlleranno sia il rispetto delle regole approvate da Regione Lombardia per quel che riguarda le auto che non possono circolare in base alla loro classe emissiva Euro, sia gli autocarri in ingresso nella città.

Chi va piano…

Sempre nell’ottica di una mobilità più attenta anche alla sicurezza dell’utenza debole – pedoni e ciclisti – si individuano numerose aree nelle quali la prospettiva è quella dell’introduzione di una “Zona 30” – per esempio all’interno del quartiere Isola, vero centro della città negli ultimi anni – oltre a sviluppare ulteriormente il sistema di Bike Sharing. Obiettivo: 500 stazioni e 10.000 biciclette disponibili.

Aspettative alte

Si stima che il Piano attuato nel suo complesso – cosa difficilmente immaginabile a oggi – dovrebbe ridurre il traffico fino al 25%, consentire al trasporto pubblico di guadagnare il 17% sulle tempistiche e al 142% della popolazione di avere “a portata di mano” un mezzo pubblico, e ridurre del 27% le emissioni di gas nocivi.

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