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Alfa Romeo Giulia, la figlia del vento

Vuole primeggiare in Italia, in Europa e anche negli Stati Uniti, dove le vendite hanno subito una piccola ma significativa impennata. Alfa Romeo Giulia, la nuova berlina premium del Biscione – costruita a Cassino, “culla” tecnologicamente all’avanguardia della nuova generazione di Alfa Romeo – ha progetti ambiziosi, proprio come la sorella “maggiore” (in termini di spazi) Stelvio. Con cui, a breve, formerà una formidabile coppia d’attacco nel mercato statunitense.

Bella e divertente da guidare

Così l’hanno definita i giornalisti di Autocar, la prestigiosa rivista specializzata inglese che ogni anno assegna gli omonimi premi. Alfa Romeo Giulia si è aggiudicato quello di “Game Changer” che di solito va alle auto “in grado di cambiare gli standard della loro categoria di appartenenza, rivoluzionando lo status quo a beneficio dei loro compratori”; sulla Giulia la rivista specifica che “è un’affascinante, caratteristica e sorprendente new entry in una categoria che si contraddistingue spesso per un tocco di superiorità”.

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La Giulia sgomita nel segmento D italiano…

Ma partiamo da quello italiano ed europeo. Va detto che nel nostro Paese, Unrae (Unione rappresentanti autoveicoli esteri) ha inserito la Giulia nel segmento D, quello che comprende anche suv e crossover e lì la lotta per le posizioni di vertice è davvero aspra. Ma la nuova berlina di Alfa Romeo si difende comunque bene e nel primo quadrimestre del 2017 è nona nelle vendite (3.121 modelli, 708 ad aprile). In Europa (Ue+Efta) le cose vanno molto bene in generale per tutto il marchio: lo si evince dal dato di aprile, mese in cui il mercato totale ha fatto registrare un calo del 6.8% mentre Alfa Romeo ha chiuso con un +52.2% (+38.7% nel quadrimestre) e una quota che passa dallo 0.4% allo 0.6%. Tutto questo grazie a Stelvio e a Giulia, che nel Vecchio Continente ha venduto 6.650 esemplari nei primi tre mesi.

…e con la Stelvio punta alla conquista degli Usa

E negli Usa? La 4C e la Spider hanno fatto da apripista ad Alfa Romeo Giulia, sulla quale si punta molto per il rilancio del marchio milanese nel più competitivo mercato mondiale. Lo dimostrano gli investimenti promozionali culminati con lo spot di Giulia trasmesso durante il Superbowl, la finale del campionato NFL di football americano, senza dubbio l’evento mediatico più importante d’oltreoceano. L’impatto di Giulia si è fatto sentire: se nell’aprile del 2016 Alfa Romeo immatricolava 59 auto, dodici mesi dopo sono diventate 677. Vendite più che decuplicate, numeri piccoli se relativizzati al mercato Usa, ma incoraggianti, in attesa del nuovo impulso che darà lo Stelvio, atteso nelle concessionarie americane il 30 giugno nella versione turbo benzina da 210 cavalli.

La Giulia vola al Nurburgring

Lusso, eleganza ma anche velocità e prestazioni. Sennò che Alfa sarebbe? In un recente test effettuato su uno dei circuiti europei più difficili, il Nurburgring, la nuova Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio ha stracciato la concorrenza completando un giro del tracciato tedesco con il tempo – rilevato dalla casa madre – di 7’32”, otto secondi in meno del precedente record fatto segnare dalla Lamborghini Murcielago LP640. Alla guida c’era il pilota Fabio Francia.

Carl Lewis-Alfa Giulia, la coppia perfetta

A Milano c’era Carl Lewis, ex velocista americano ed ex primatista del mondo sui 100 metri piani, a posare vicino all’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio detentrice del record al Nurburbring. Uno vicino all’altra c’erano “il figlio del vento” e l’auto più potente di sempre costruita per uso stradale, con i suoi 510 cavalli e una velocità massima di 307 Km/h, praticamente una F1. Lo speciale incontro è avvenuto in occasione dell’evento “Breaking2 Together” firmato Nike.