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Abarth, la leggenda partì da una marmitta

06 Ottobre 2017

Piccola cronistoria di uno dei preparatori più famosi del mondo che ancora oggi affascina con le sue creazioni, belle e velocissime. Ma oggi andiamo soprattutto indietro nel tempo, rispolverando i modelli che hanno fatto la storia dello Scorpione. Un amarcord automobilistico da lasciare senza fiato

Abarth è un universo che si apre. Un universo di trasformazioni, di tecnologia avanzata e accelerata capace di far sognare intere generazioni di automobilisti che avevano, e hanno, la velocità nel sangue. Impossibile citare e ricordare tutti i modelli passati sotto le grinfie dello Scorpione dal 1949 a oggi, alcuni sono autentici pezzi da collezione. Ma un piccolo viaggio alla scoperta delle elaborazioni più riuscite, più curiose e, ovviamente, più veloci lo abbiamo fatto e ne sono venute fuori davvero delle belle. E pensare che all’inizio partì tutto da una marmitta

Gamma Abarth

Abarth, la marmitta e un segno zodiacale

Nel 1949, sulle ceneri della Cisitalia, Carlo Abarth fonda la società che ancora oggi porta il suo nome e che ha come simbolo il suo segno zodiacale. Si occupa di elaborazioni e di marmitte speciali, che sostituite a quelle originali permettono alle automobili di correre più veloci. Crea un reparto corse – la sua vera passione interrotta, da pilota, qualche anno prima a causa di un brutto incidente – collabora con Porsche e anno dopo anno aumenta la produzione di marmitte, appunto. Dal migliaio artigianali dei primissimi anni ’50, alle 100 e passa mila nel 1956, fino alle 200mila nel 1964. Produce anche motori da oltre 230 Km/h e poi nel 1971 Abarth entra sotto l’egida di Fiat, un matrimonio che dopo alti e bassi prosegue splendidamente tuttora. Questa è la storia, poi ci sono le auto.

Stemma Abarth

La Abarth stradale più veloce ha un numero: il 695…

C’è l’imbarazzo della scelta. E allora partiamo dalla più veloce. Stiamo parlando della 695 Biposto, in commercio dal giugno del 2014 che con i suoi 230 Km/h è lo Scorpione costruito per circolare su strade aperte più veloce della storia. Un missile che fa da 0 a 100 in 5”9 grazie ai suoi 190 cavalli. Ne aveva 160 in meno la prima 695 della Abarth, ma stiamo parlando di oltre mezzo secolo fa. La vocazione della Biposto resta la pista dove può esprimersi al meglio e si distingue per la verniciatura “grigio performance”.

695 Biposto Abarth

…che altro non è che la Fiat 500 rielaborata

Se cercate nel listino Abarth la 500 non la troverete più. Fondamentalmente c’è ancora, ma si è trasformata, in base alla cilindrata, in 595 e poi nella 695 di cui abbiamo già accennato. Ma la 500 Abarth è un pezzo di storia della scuderia dello Scorpione. Fiat lancia il mitico “cinquino” nel 1957, un anno dopo ecco il primo esemplare re-interpretato con il nome di 500 Sport che gira ininterrottamente sul circuito di Monza per 168 ore e strappa record su record. Sul mercato si chiamerà Fiat-Abarth. La caratteristica unica? La presa d’aria sul cofano per far “sbollire” il motore.

500 Abarth

Una Abarth in oro da 500mila euro

Dalla più veloce alla più costosa di cui si ha notizia. Non tanto per le sue doti meccaniche ma per l’allestimento superlusso in oro e diamanti che ha fatto lievitare il valore di una 500 C Abarth fino a 500mila euro. La “Dolce Vita Oro e Diamanti 200 hp” fu presentata nel 2012 al salone di Pechino, realizzata in un esemplare unico dagli artigiani della Fenice di Milano. Tanto per capirci, al centro della plancia disponeva di un iPad realizzato in oro 24k e diamanti per 25,5 carati totali.

volante abarth

A Ritmo di Abarth

Anche la Ritmo, il modello lanciato da Fiat tra gli anni ’70 e ’80 per contrapporsi alla Golf, entrò nelle competenze del preparatore Carlo Abarth. La prima fu nel 1981, la Ritmo 105 TC, nello stesso anno a Francoforte c’è già l’upgrade a quota 125 cavalli (e c’è proprio lo zampino dello stesso Abarth che ridisegna gli spazi per aumentare la potenza) con la Ritmo Abarth 125 TC. La più “cattiva” è invece la 130 TC, un “mostro” da 2000cc di cilindrata che faceva 0-100 in 8” e quasi 200 orari di velocità massima.

Ritmo Abarth

Quando la versione Abarth fa la fortuna di un’auto

Ci fu un caso (non unico) in cui fu proprio il valore aggiunto di Abarth a dare maggiore popolarità a un modello di auto. Ad esempio la A112 Autobianchi, si chiamava A112 Abarth e fu commercializzata nell’autunno del 1971, pochi mesi dopo l’accordo con Fiat. La sua produzione (121.600 unità in tutto) finì nel 1985 a Desio, alle porte di Milano, poco prima che lo stabilimento venisse chiuso. Mitica la prima (di sette) serie con la carrozzeria rossa e il cofano nero.

A112 Abarth