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Fiat barchetta: un’auto su cui investire?

Fiat Barchetta

Può destare molta sorpresa scoprire che la Fiat barchetta, uno dei simboli del design automobilistico made in Italy, in realtà è stata creata da un greco. Si tratta di un designer di nome Andreas Zapatinas che, dopo un lungo conciliabolo tra i vertici Fiat, vide prevalere la sua idea di spider dalle linee semplici ma intrigante, in produzione dal 1994 al 2005, praticamente in mezzo alle due Fiat 124. Presentata al salone di Ginevra del 1995, è oramai diventata un’auto storica, ma senza le agevolazioni del caso visto che con la legge di stabilità 2015 l’esenzione del bollo scatta al 30esimo anno. Ma la barchetta (rigorosamente in minuscolo) è a tutti gli effetti un pezzo di storia della casa torinese.

Fiat barchetta, in Italia e nel mondo

Non è più come negli anni ’60 quando sul mercato c’erano una trentina di modelli di spider, di cui solo 14 italiani e per guidare una Ferrari Coupé bisognava attendere almeno sei mesi dall’ordinazione. Altri tempi. Barchetta provò a rinverdire quei fasti negli anni ’90; nata dal pianale della Punto (ma con il telaio accorciato, irrobustito e modificato) montò per tutta la sua vita un motore 4 cilindri da 1.747 cc e 130 CV che sviluppava una velocità di punta poco superiore ai 200 orari (non male…). Il mensile Auto nell’aprile del 1995 la definì “auto allo stato puro”, costava poco più di 33 milioni delle vecchie lire e, di fatto, sfidava l’evergreen della Mazda, la MX-5. Piaceva in Italia ma soprattutto all’estero, in particolare in Inghilterra e in Giappone anche se Fiat non produsse mai modelli con la guida a destra.
Barchetta interni

Fiat barchetta, conviene comprarla? Quale modello?

Fiat barchetta vale un investimento come auto storica? Dipende. Sul mercato dell’usato se ne trovano in buono stato spendendo 4-5mila euro e si avrà il piacere di essere alla guida di un’auto particolare, magari da sfoggiare nella bella stagione e che fra una decina di anni potrebbe godere di una buona schiera di ammiratori che farebbero crescere il suo valore.

Se cerchi qualcosa di più (anche in prospettiva) allora dovresti rivolgerti alle edizioni limitate. Già di per sé barchetta lo è, essendo stata prodotta in 57.791 esemplari (per rendere l’idea, Fiat 124 Sport Spider dal 1966 al 1985 arrivò a oltre 150mila esemplari, il Duetto di Alfa Romeo a 123.093, la MX-5 nel 2016 ha superato quota un milione).
Tornando alle limited edition di barchetta, particolarmente interessanti sono quelle prodotte nel 1998 che hanno la caratteristica di avere capote e interni in tinta (e non nel classico color nero). In beige (con carrozzeria verde) uscirono dalle linee 507 spider, con la capote rossa (e vernice grigia) circa 2mila. Sul web l’abbiamo trovata in vendita a 22mila euro. Dal sito del club ufficiale scopriamo che ce ne sono sei griffate “Club Italia” (create ad hoc per i soci), 113 della “limited edition” 1999 vendute in Giappone, ma la vera chicca per un collezionista sarebbe scovare la barchetta web con capote bordeaux e rivestimenti in pelle nera; forse una delle prime auto acquistabili esclusivamente online da un sito appositamente creato da Fiat (il comunicato stampa dell’agosto del 1999 esordiva così: “Si diffonde anche in Italia l’uso di Internet…”). L’automobile rimase a disposizione dei clienti fino a dicembre ma arrivarono solo due ordini, anche se, pare, gli esemplari prodotti furono cinque. Ci aiuti a trovarne uno?

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